CHIETI – Dei 250 iniziali, solo in 41 sono al loro posto. La nuova proprietà glissa sui dettagli operativi e finanziari e come se non bastasse è slittata la firma per la proroga di sei mesi per la cassa integrazione straordinaria. Stiamo parlando della Sixty di Chieti Scalo, azienda leader nella moda giovane e creativa fino a pochi anni fa quando la situazione finanziaria è cominciata a crollare e con essa fatturati, esportazioni e speranze.
Ieri nella sede di Confindustria si è tenuto il primo di una serie di incontri destinati a mettere nero sul futuro, qualunque esso sia, del marchio e dei suoi dipendenti per molti dei quali incombe l’incubo della scadenza della cassa integrazione in deroga già fissata ad aprile 2014. “Data questa solo apparentemente lontana -polemizzano i sindacati- spaventati da come fino ad oggi la delicata e complessa vertenza è stata portata avanti sulle teste di molti e a spese di tanti”.Quanto ai numeri di coloro che verranno riassorbiti la forbice presentata alla Regione dalla Newco va da 35 a 70 dipendenti a fronte di 250 esuberi sul cui futuro dovranno esprimersi le istituzioni competenti: “La politica locale, a tutti i livelli – incalzano Filtcem Cgil e Rsu Cgil-dovrà spiegare come intende muoversi e in che direzione. Quando, infatti, dopo le feste e quindi a metà gennaio ci si siederà di nuovo tutti intorno allo stesso tavolo si avranno due mesi e poco più per compiere scelte destinate ad essere definitive non solo per un marchio e un’azienda bensì e soprattutto per professionalità e famiglie”.
Al termine dell’incontro di ieri ci si è dati appuntamento al 14 gennaio : entro quella data bisognerà avere contezza della proroga di sei mesi della cassa integrazione straordinaria, la sua firma, e al tempo stesso l’ufficialità dell’impegno di politica e istituzioni a due mesi circa dalle elezioni regionali.