TERAMO – Erano oltre 80 i militari dell’Arma, con l’impiego di unità cinofile, impegnati nelle province di Teramo, Napoli, Ascoli Piceno e Ancona, nell’esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale dell’Aquila su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, detenzione illegale di armi e munizioni.
L’operazione, denominata “Sta senz’ pensier”, ha portato allo smantellamento di un’associazione a delinquere per il traffico di sostanze stupefacenti tra Marche, Campania e Abruzzo. Sette la misure in carcere e 4 agli arresti domiciliari.
Nel mese di agosto del 2017, il personale del nucleo investigativo del comando provinciale di Teramo
ha avviato un’attività d’indagine, finalizzata al contrasto del traffico e spaccio di sostanze stupefacenti sulla costa della provincia teramana, in particolare ad Alba Adriatica e Martinsicuro, che è partita dall’osservazione e dal controllo di un soggetto pluripregiudicato di origine campana, trapiantato da qualche anno sulla fascia costiera della provincia di Teramo. Dalle attività investigative è emersa la presenza di un gruppo di soggetti di origine campana e albanese, che avevano attivato un proficuo canale di traffico di cocaina, hashish e marijuana rifornendosi dello stupefacente direttamente da soggetti legati a clan camorristici.
Il primo significativo riscontro delle attività investigativa risale al 17 agosto del 2017, quando i carabinieri hanno arresto in flagranza di reato a Porto Sant’Elpidio (FM) M. D., perché trovato in possesso di circa 4 kg di hashish, 1,1 kg di cocaina, 15,97 grammi di metanfetamina e 38 grammi di marijuana, unitamente a 9.590 euro in contanti, munizioni comuni da sparo (10 proiettili calibro 7,65 mm e 220 cartucce calibro 12, un dissuasore di difesa personale a scarica elettrica), telefoni cellulari e materiale utile allo stoccaggio e al confezionamento dello stupefacente.
Successivamente le indagini hanno consentito di raccogliere gravi e inconfutabili prove sull’attività di traffico e spaccio, messa in atto dal giro malavitoso scoperto dai Carabinieri, che hanno monitorato numerosi viaggi in autostrada tra la Campania e l’Abruzzo di insospettabili corrieri che celavano abilmente cospicui quantitativi di stupefacente, soprattutto in autovetture di piccola cilindrata per non destare alcun sospetto.
Una volta giunto sulla riviera teramana, lo stupefacente veniva poi suddiviso in dosi e smerciato sia sul posto che nelle province di Ascoli Piceno, Fermo e Ancona, dove l’organizzazione aveva i propri referenti che gestivano lo spaccio al dettaglio. Cocaina, marijuana e hashish venivano smerciati nei locali notturni della costa teramana e marchigiana, in luoghi di intrattenimento frequentati spesso dai più giovani.
In particolare nel corso delle indagini si è proceduto: all’arresto in flagranza di reato di sei persone; al sequestro di 2 kg di cocaina, 4 kg di hashish, 1 kg di marijuana, 9.590 in contanti, 1 pistola provento di delitto con matricola abrasa e 230 proiettili di vario calibro.
Procedendo con le indagini, il 9 febbraio del 2018 il personale del nucleo investigativo ha dato esecuzione al provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale de L’Aquila, nei confronti di uno dei soggetti più importanti del sodalizio, S. U., prima che lo stesso si rendesse irreperibile.