Un tranquillo sabato di fine ottobre, nel tempo incerto d’autunno…una piccola torre di ancestrale nobiltà, tra mura che sanno di tempo mai trascorso…va in scena un sogno. Un sogno, di una notte…dunque, il classico scespiriano più celebre, portato in scena e reso a vivida realtà dalla compagnia Teatranti d’Abruzzo.
Non spettacolo con i soliti canoni: sipario, azione, sipario finale, niente di tutto questo. Una novità nel panorama teatrale della regione; parliamo di teatro letterario, in altri paesi pratica normale, raramente in Italia, ancor meno in Abruzzo. Gli attori, un leggìo, alla penombra di sfumata leggerezza di un faretto e musica, tutto questo appunto in quel piacevole tardo pomeriggio d’autunno in quel di Vasto, presso la Torre Diomede del Moro.
Allora, la lettura, diventa tangibile, la seriosità brillante del ritmo armonico dell’italiano, diventa un gioco di rime esilaranti e trascinatrici del dialetto: Il sogno di una notte di mezz’estate, letto e interpretato dagli attori della compagnia, in italiano e versione dialettale appena dopo, che il pubblico colto seppur limitato, per via del luogo, ha gradito partecipando attento alle lettura, e poi la musica della Canzone Antica, un duo, violino e tastiere con le mani di una dolcissima signora nipponica.
Magia,vibrazioni, le vecchie mura della torre risorgevano a nuova vita, e gli attori, un gruppo di giovani di oggi e giovani di ieri, hanno dato vita e voce all’ irripetibile fluido del teatro; magistralmente diretti da quel vulcano sempre in eruzione creativa che risponde al nome di Vittorina Castellano, ideatrice del progetto. Parola dopo parola,verso dopo verso, le Fate gli Elfi, Titania, Oberon, Elena, Ermia, Lisandro, Demetrio, Puck, Ippolita,Teseo, Bottom, iniziavano la danza elegante dell’ atmosfera tabulante.
Insieme a lei hanno dato corpo al Sogno, diventato realtà, nella torre incantata i giovanissimi cavalieri; Edoardo, Paride, Marco, gli antichi cavalieri Pieraldo,Vincenzo, Giorgio, Lino, Franz e le splendide dame, Vittorina, Antonella, Sara, Marisa, Angela, Anna-Donatella…e poi, è fu subito Fantasia …
ARXIS