PESCARA -Riduzione delle Province abruzzesi da quattro a due: L’Aquila a occidente e, ad est, una grande unica Provincia Appenino-Adriatica, costituita dall’area metropolitana Pescara-Chieti-Teramo, delimitata da un lato dal Tronto e dall’altro dal Biferno. E’ la proposta avanzata dal centro-destra del Comune e della Provincia di Pescara che verrà presentata il 7 settembre all’Aquila alla prossima riunione del Cal (Comitato per le Autonomie locali).
“Questa sembra l’unica ipotesi realmente percorribile e sulla quale e’ possibile trovare la convergenza di tutte le forze istituzionali, al di la’ delle appartenenze politiche”. Lo hanno detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e il presidente della Provincia Guerino Testa tracciando un bilancio della prima riunione odierna del Cal che si e’ svolta oggi a L’Aquila. Il presidente del Cal, Antonio Del Corvo, ha chiarito in modo definitivo che la riduzione delle Province dovra’ avvenire tenendo conto della fotografia dell’esistente cristallizzata al 24 luglio scorso, per cui non e’ piu’ possibile pensare di ‘allargare’ o ampliare le Province attualmente esistenti, inducendo alcuni Comuni a passare con l’una o l’altra Provincia, al fine di garantirne la sopravvivenza a tutti i costi. Un percorso in tal senso era stato ipotizzato nei giorni scorsi nel teramano che punta ad allargarsi acquisendo comuni dell’area vestina.
“Dunque – chiariscono Testa e Mascia – le estensioni territoriali da considerare sono quelle schematizzate al 24 luglio scorso”. Pescara ha espresso parere contrario alla proposta di sollecitare la stessa Regione Abruzzo a impugnare per incostituzionalita’ la legge: “Abbiamo detto chiaramente – proseguono Testa e Mascia – di non condividere tale ipotesi, perche’ contraria allo spirito stesso della spending review”.