PESCARA – Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, è apparentemente sereno: “Ho chiarito tutto, sono molto soddisfatto dell’interrogatorio”. Sono state queste le sue prime parole all’uscita del Tribunale dove è stato ascoltato dai magistrati per i presunti indebiti rimborsi per viaggi istituzionali. L’interrogatorio e’ durato circa due ore. Chiodi ha detto di “avere la coscienza a posto”.
Il governatore ha annunciato che domani terra’ una conferenza stampa nella quale illustrera’ tutto cio’ che ha detto ai magistrati e risponderà alle domande dei giornalisti. “Posso assicurarvi – ha ribadito ai cronisti – che sono molto soddisfatto e sono certo di aver chiarito tutto cio’ che c’era da chiarire, come avevo promesso”. Dimissioni? “Assolutamente no”.
A proposito delle presunte amanti ha detto che questo aspetto non gli e’ stato chiesto dai magistrati e che “non era argomento”. Il presidente, rispondendo sempre ai cronisti, ha detto che si e’ parlato solo delle cose che gli sono contestate. Ai giornalisti che gli hanno fatto notare che tra le cose che gli vengono addebitate c’e’ l’episodio relativo al rimborso per la notte trascorsa con una donna nella stanza 114 dell’hotel del Sole, a Roma, ha risposto “è stato chiarito”.
Dopo Chiodi è stata la volta dell’assessore Febbo: “Venerdi’ – ha detto ai cronisti – abbiamo presentato la documentazione perche’ e’ giusto e doveroso metterla a disposizione dei magistrati. Questa documentazione non ‘ e’stata reperita negli uffici e non e’ stata consegnata. Sono imputato per aver partecipato a due Vinitaly e ad una conferenza di servizi in Sardegna, qui ho dormito in un B&B per 90 euro. Ho fatto delle missioni a Roma per la marineria pescarese e altre volte per il terremoto. Su questo ho presentato tutta la documentazione,sono quindi sereno. Mi preme sottolineare che non mi viene contestato di aver fatto viaggi in prima classe, ho fatto 36 missioni estere e non ho mai dormito in alberghi a 5 stelle. La sobrieta’ che ho dimostrato in questi cinque anni la confermeremo oggi davanti ai magistrati”.
Febbo ha detto ai giornalisti che ha intenzione di ricandidarsi e ha aggiunto che Chiodi puo’ ancora essere il candidato del centro destra alle prossime elezioni regionali. Alla domanda sulla presunta amante di Chiodi ha detto di non sapere se e’ cosi’: “so che e’ una scappatella” . Febbo ha aggiunto di non ricordare neanche se era presente in giunta il giorno della nomina a consigliere di parita’ della donna che sarebbe andata con il governatore. “Io – ha evidenziato – ho sempre viaggiato con mia moglie e me ne vanto” . L’assessore ha precisato di aver consegnato la documentazione relativa ai contratti stipulati dalla Regione con gli alberghi. Inoltre ha sottolineato che per quanto attiene a lui si tratta di “una indagine asettica in quanto non e’ stata reperita negli uffici e ne’ consegnata tutta la documentazione. Ci sono tutte le ricevute e la documentazione che dimostra che le trasferte sono tutti viaggi istituzionali. Qualche volta vado a Roma per il mio partito ma non ci sono mai andato con la macchina della Regione, bensi’ con la mia auto”.
Interrogato nel pomeriggio anche l’assessore Paolo Gatti. L’assessore, assistito dagli avvocati Gennaro Lettieri e Ernesto Rodriguez, ha risposto a tutte le contestazioni dei pm e si e’ impegnato a fornire ulteriore documentazione a supporto delle istituzionalita’ dei viaggi effettuati.
E’ durato solo quindici minuti, invece, l’interrogatorio dell’ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis che ha utilizzato un ingresso secondario per evitare i giornalisti. L’ex assessore si e’ difeso davanti ai pm sostenendo di aver pagato con i suoi soldi i pasti dei commensali che hanno pranzato con lui. In altri casi, invece, i commensali hanno provveduto di tasca loro. Il difensore di De Fanis, l’avvocato Massimo Cirulli, al termine dell’interrogatorio ha mostrato ai giornalisti la legge regionale n. 40 del 10 agosto 2010 in cui non si stabilisce un tetto di spesa ne’ per i pasti, ne’ per i ristoranti. Per quanto riguarda invece gli alberghi, la legge segue la classificazione per stelle.
Nell’articolo 13 inoltre e’ prevista per “il consigliere che, debitamente autorizzato, si reca in missione fuori dal territorio della Regione per l’espletamento delle proprie funzioni, per ogni giornata di trasferta o di frazione non inferiore alle 8 ore, una indennita’ uguale a quella stabilita per la qualifica di presidente di sezione della Corte di Cassazione”.