MILANO – Una mattina di terrore nel cuore di Milano. Alcuni colpi di pistola sono stati esplosi intorno alle 11 in un’aula del Palazzo di giustizia. Il killer Claudio Giardiello, imputato per bancarotta fraudolenta, ha sparato al suo avvocato e a un coimputato. Nella strage ha perso la vita il giudice Fernando Ciampi. L’attentatore, che era fuggito in moto, è stato arrestato dai carabinieri a Vimercate, nell’hinterland milanese, 27 chilometri a nord-est del Palazzo di Giustizia. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, conferma su twitter l’arresto del presunto omicida del tribunale di Milano: «Catturato a Vimercate il presunto assassino di Milano. Ora si trova in caserma dei carabinieri».
Sarebbero tre i morti nella sparatoria: una delle vittime è il giudice fallimentare Fernando Ciampi. A riferirlo è il procuratore della Corte d’Appello Giovanni Canzio. Il giudice sarebbe stato freddato all’interno della sua stanza, al secondo piano del Palazzo di Giustizia. Tra le vittime anche l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani, arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli già morto.
Giorgio Erba, l’uomo che era stato ricoverato al Policlinico di Milano, è la terza vittima: lo si è appreso da fonti ospedaliere. Erba era coimputato nel processo sul fallimento della società immobiliare Magenta, di cui Giardiello era titolare, insieme al nipote Davide Limongelli, in passato suo socio nella società. L’uomo era arrivato in condizioni disperate ed era stato sottoposto ad operazione ma non ce l’ha fatta. Attualmente è ricoverato anche Davide Limongelli, all’ex clinica Santa Rita, in codice giallo. Inoltre «si stanno valutando diverse persone con codici di gravità minori».
Il 118 segnala anche la presenza di alcuni feriti da panico. «Non vi preoccupate, sto bene», ha detto Stefano Verna, dottore commercialista dello studio Verna, ferito a una coscia nell’aula del palazzo di giustizia dove era presente in qualità di testimone. L’uomo che ha sparato nell’aula, Claudio Giardiello, era stato infatti cliente dello studio Verna.
Si chiama Claudio Giardiello, secondo quanto si è saputo, l’uomo che ha sparato. Imputato per bancarotta fraudolenta l’uomo era vestito in giacca e cravatta. Mentre si trovava al terzo piano del Palazzo di Giustizia, l’uomo avrebbe estratto una pistola e sparato contro due testimoni, di cui almeno uno sarebbe rimasto ucciso. Successivamente sarebbe sceso dal terzo al secondo piano, dove aveva l’ufficio il giudice Fernando Ciampi, che lavorava presso il Tribunale delle imprese. Entrato nella sua stanza, la numero 250, Giardiello ha sparato al giudice Ciampi uccidendolo. Nella stanza era presente anche una cancelliera che al momento della sparatoria era girata di spalle, intenta a sbloccare una stampante. Sul posto sono presenti le forze dell’ordine, sia in divisa che in borghese, e i Ris dei Carabinieri per i rilievi su quanto accaduto.
Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, si era recato al tribunale di Milano quando era in corso la caccia all’uomo che ha sparato. «Sto andando in tribunale – ha detto Pisapia – per vedere cosa posso fare, per intervenire perché questa persona si arrenda e non faccia aumentare la tragedia che è giè enorme».
Il Palazzo di Giustizia di Milano è stato evacuato subito dopo la sparatoria. Molti erano già fuggiti e le forze dell’ordine hanno invitato tutti gli altri presenti ad uscire. Centinaia di persone si sono riversate in strada davanti alle diverse uscite del tribunale. Il presidente del consiglio Matteo Renzi ha seguito l’evolversi della situazione a Milano, dopo la sparatoria in tribunale, mantenendosi in contatto con i ministri Angelino Alfano e Andrea Orlando. «Mi sto recando a Milano per seguire direttamente gli sviluppi, comprendere esattamente la dinamica dei fatti e manifestare la mia vicinanza agli operatori della giustizia», ha fatto sapere il ministro della Giustizia Andrea Orlando. «Non ci sono mai arrivate segnalazioni su un deficit nelle strutture di sicurezza. Bisogna capire se ci sono state delle falle», ha aggiunto.