SULMONA – Lo speciale regime per la Valle Peligna interessa naturalmente anche i servizi sanitari sul territorio. In questo senso l’assessore alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, ha sottolineato che “questa delibera ci permette di aprire un confronto a tutto campo sull’offerta sanitaria e socio-sanitaria e proprio facendo leva su questa specificita’ abbiamo individuato il presidio ospedaliero sulmonese come Polo ortopedico in ragione anche delle potenzialita’ di sviluppo legate al turismo invernale nell’area peligno-sangrina che conta un accesso di 780 mila turisti l’anno.
Inoltre, sempre in quest’area, abbiamo voluto individuare come tema significativo la solitudine degli anziani del futuro. Noi abbiamo un’offerta sanitaria che ancora non si riqualifica e pure avremo il raddoppio del numero degli anziani da assistere per i prossimi 20 anni e se non riusciamo in quest’opera di riqualificazione rischieremo di lasciarli soli. Per quest’area – prosegue Paolucci- abbiamo infine determinato quale ulteriore tema fondamentale quello della sicurezza e cioe’ le condizioni delle rete di emergenza-urgenza che pure sono indiscutibilmente legate al Punto nascita dell’ospedale”.
Nelle intenzione della Giunta regionale, dunque, secondo quanto ha detto l’assessore Paolucci, il Polo ortopedico di Sulmona “dovra’ far fronte al fabbisogno regionale in tema di ortopedia, che presenta carenze qualitative tra domanda e offerta. In Abruzzo – ha aggiunto Paolucci – sull’ortopedia abbiamo una mobilita’ esterna del 25%, numeri che non possiamo permetterci. La creazione di un Polo pubblico dell’Ortopedia avra’ dunque il compito di ridurre questa percentuale e rendere qualitativamente migliore l’offerta sanitaria regionale”. La Giunta tematica all’Abbazia celestiniana ha visto la presenza anche del sindaco di Sulmona, Giuseppe Ranalli, che ha annunciato “la presentazione del ricorso al Tar con richiesta di sospensiva contro il decreto commissariale 10 che stabilisce la chiusura del Punto nascita”.
Il sindaco ha anche avuto parole di “soddisfazione verso il governo regionale per gli impegni assunti come gli 82 milioni di euro a favore del Centro Abruzzo, inseriti nella delibera e altri come il rispetto dei parametri di sicurezza imposti dall’Agenas che comportano forti investimenti da parte della Asl per il punto nascita e che ne fanno slittare la chiusura”. Alla Giunta ha preso parte anche il vescovo di Sulmona, Angelo Spina, che ha fatto una disamina economica e sociale della Valle Peligna, mettendo in guardia la Giunta “dal pericolo desertificazione umana che rischia di correre il Centro Abruzzo in ragione del peggioramento della qualita’ della vita”.
Restando in tema il presidente regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, commenta la delibera varata questa mattina a Sulmona dall’esecutivo regionale: “Il presidente Luciano D’Alfonso, e’ ormai noto, e’ abile nel fare figli e figliastri. Riunisce la Giunta regionale a Sulmona per deliberare che l’area peligna diventera’ presto ‘particolarita’ geografica’ in stile lombardo. Mentre, altre zone strategiche della nostra regione, come l’Area vestina, la Val Sinello o la Val Vibrata rimangono orfani di madre e padre”.
“Al di la’ dell’istituzione di parlatoi in stile dalfonsiano, ci chiediamo: cosa propone di concreto la delibera approvata oggi a Sulmona? Nulla. La verita’ – prosegue Pagano – e’ che il presidente D’Alfonso, con i suoi effetti speciali erediti dalla Prima Repubblica, cerca di confondere i cittadini e nascondere i tagli alla sanita’ peligna (il prossimo 30 giugno chiudera’ il punto nascita dell’ospedale), il taglio dei fondi Fas destinati per l’area industriale attraverso i contratti di Sviluppo e celare l’assenza di investimenti sul territorio, sia nel settore turistico che culturale. Ad esempio, l’ammodernamento del tratto ferroviario Sulmona-Castel di Sangro-Roccaraso, per fini turistici, e’ rimasto soltanto una passeggiata romantica svolta dal suo esecutivo a inizio legislatura”.