CHIETI – Tagli, tagli e ancora tagli. Sette milioni e 700 mila euro. A tanto ammontano le ulteriori sforbiciate imposte dal governo centrale alla Provincia di Chieti secondo quanto riportato nel Decreto Legge 31 ottobre 2013, n.126 “Misure finanziarie urgenti in favore di regioni ed enti locali ed interventi localizzati nel territorio”. Un fulmine a ciel sereno che a quaranta giorni dalla fine dell’anno e ormai a ridosso dell’approvazione del bilancio preventivo rischia seriamente di danneggiare irreparabilmente un Ente gia’ in ginocchio, appena entrato in regime di dissesto guidato a causa della gestione precedente.
“Sono indignato e profondamente amareggiato di fronte a questo ennesimo dramma – commenta il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio – Siamo in piena emergenza, rischiamo il collasso, e da oggi abbiamo istituito una sorta di tavolo permanente interno: tutti siamo mobilitati e stiamo bruciando le tappe per correre ai ripari nel piu’ breve tempo, ma sinceramente non sappiamo dove reperire il denaro”. “Siamo a ridosso della stagione invernale – prosegue il presidente Di Giuseppantonio – Tra l’accensione dei riscaldamenti delle 47 scuole di proprieta’ della Provincia e una possibile attuazione del piano neve, rischiamo davvero grosso. Forse al governo e al Parlamento sfuggono questi problemi reali del nostro Paese”.
“In questi quattro anni di Amministrazione abbiamo fatto di tutto – prosegue Di Giuseppantonio – per far quadrare i conti e per pagare i debiti pregressi, specie quelli verso le imprese, tra cui gli imponenti tagli agli sprechi e alle spese inutili, e la sforbiciata vera ai costi della politica e alle indennita’ di Presidente, Giunta e Consiglio. Abbiamo raschiato il fondo del barile ne’ possiamo piu’ fare riscorso a mutui dato che nel passato ne e’ stato fatto un uso smodato, lasciandoci oggi con pregressi di circa 140 milioni da restituire”. “Evidentemente ci vogliono in strada a protestare con forza contro queste decisioni scellerate – conclude Di Giuseppantonio – anche perche’ qui rischiamo la paralisi totale e il collasso per scuole, strade e uffici dell’Ente”.