L’AQUILA – Tutto tace. Almeno per il momento. I quattro indagati finiti agli arrestati domiciliari nell’inchiesta su presunte tangenti negli appalti per la ricostruzione dell’Aquila sono stati ascoltati stamattina. Lunedi’, invece, erano stati sentiti i quattro indagati a piede libero. Il primo a sedersi dinanzi ai titolari dell’ inchiesta e del gip del Tribunale dell’ Aquila che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare, e’ stato Pasqualino Macera, all’ epoca dei fatti funzionario responsabile Centro Italia di Mercatone Uno Spa. L’ uomo si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere. Subito dopo e’ stata lavolta di Vladimiro Placidi ex assessore comunale alla Ricostruzione dei beni culturali durante l’ultimo periodo del primo mandato del sindaco dimissionario Massimo Cialente nonche’ ex direttore del Consorzio dei beni culturali della Provincia dell’Aquila. Anche lui si e’avvalso della facolta’ di non rispondere.
All’ uscita dall’ aula l’ avvocato Fabio Alessandroni, che assiste Placidi, ha dichiarato: ‘Era un arresto evitabile, otto mesi e mezzo fa, avevamo gia’ dato disponibilita’ ad un interrogatorio. E’ stato disposto oggi soltanto, dopo una misura cautelare. Critico – ha concluso il legale – soltanto questo comportamento da parte della Procura, per il resto nessuna dichiarazione’.
Ascoltati anche Pierluigi Tancredi, attuale dipendente della Asl, all’epoca dei fatti consigliere comunale di opposizione delegato dal sindaco, per un brevissimo periodo, per il recupero e la salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della città e Daniela Sibilla, dipendente del Consorzio beni culturali e gia’ collaboratrice di Tancredi durante i suoi mandati di assessore quando c’era la Giunta di centrodestra guidata dal sindaco Biagio Tempesta di Forza Italia. Tancredi e’ l’unico degli indagati stamane che ha deciso di rispondere all’interrogatorio. Infatti anche Daniela Sibilla si e’ avvalsa della facolta’ di non rispondere e al momento, tramite i propri avvocati di fiducia, ha deciso di non presentare alcuna memoria difensiva.
“Neanche un centesimo e’ stato sottratto alla ricostruzione, questa e’ la cosa e’piu’ importante che devono sapere gli aquilani per il resto abbiamo risposto a tutte le domande perche’ siamo tranquilli”. Lo ha detto l’avvocato Maurizio Dionisio, legale di Pierluigi Tancredi, “Non esiste un sistema L’Aquila – ha aggiunto – perche’ questa non e’ la citta’ del malaffare”.
Secondo l’accusa gli indagati, a vario titolo, avrebbero ottenuto tangenti per pilotare alcuni lavori di puntellamento su edifici gravemente lesionati dopo il devastante terremoto del 2009. Le dazioni ammonterebbbero a 500 mila euro circa.