L’AQUILA – Per ricostruire L’Aquila dopo il terremoto ci sarebbero occorreva “smazzettare”. Sono otto, infatti, gli indagati nell’ambito dell’operazione “Do ut des”, avviata nel 2012, sulla ricostruzione post terremoto nell’aquilano. Tra loro anche Roberto Riga, all’epoca dei fatti assessore all’Urbanistica del Comune di L’Aquila e attuale vice sindaco dell’Aquila. Oltre 13 le perquisizioni domiciliari eseguite, in alcune ditte, negli uffici del Comune dell’Aquila e alla Asl cittadina.
Sono stati disposti gli arresti domiciliari per: Pierluigi Tancredi, all’epoca dei fatti Consigliere Comunale e delegato del Comune dell’Aquila per il recupero e la salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della città, attuale direttore del Settore Ricostruzione Pubblica e Patrimonio del Comune dell’Aquila; Daniela Sibilla, all’epoca dei fatti dipendente e collaboratrice del consorzio dei beni culturali della provincia dell’Aquila; Vladimiro Placidi, all’epoca dei fatti direttore del Consorzio dei beni culturali della Provincia dell’Aquila ed anche assessore alla ricostruzione dei beni culturali del Comune di L’Aquila e Pasqualino Macera, originario del teramano, all’epoca dei fatti funzionario responsabile Centro-Italia della Mercatone Uno spa.
Le indagini, fa sapere la polizia, sono partite dalle indebite condotte di un imprenditore veneto (amministratore di una società per azioni) che, comunque, intendeva procacciare lavori sulla ricostruzione per l’azienda, e che ha trovato la disponibilità corruttiva in alcuni amministratori pubblici aquilani e nei loro sodali, pronti a ricevere tangenti, approfittando della situazione emergenziale. “Confido nell’autorevole operato della magistratura e che si faccia chiarezza il prima possibile», ha dichiarato Riga. «Mi sento sereno e tranquillo, cercherò di dimostrare la mia completa estraneità ai fatti”.
Gli altri indagati, sottoposti a perquisizione domiciliare e negli gli uffici di appartenenza, sono ritenuti, anch’essi a diverso titolo, responsabili degli stessi reati che hanno portato all’emissione dei provvedimenti restrittivi per gli arrestati, ossia millantato credito, corruzione, falsità materiale ed ideologica, appropriazione indebita.
Oltre all’attuale vicesindaco dell’Aquila, Roberto Riga, gli indagati sono: G. D., direttore del settore Ricostruzione Pubblica e Patrimonio del Comune dell’Aquila, all’epoca dei fatti funzionario responsabile dell’Ufficio Ricostruzione del Comune dell’Aquila; F. M., ingegnere, all’epoca dei fatti direttore e progettista dei lavori per le opere provvisionali di messa in sicurezza di Palazzo Carli, sede dell’università dell’Aquila; D. L., imprenditore.