FARINDOLA – Il relax e il paesaggio erano elementi determinanti nella scelta dell’hotel Rigopiano. La vacanza ideale per le coppie e per le famiglie con i bambini. E tanti sono i bambini fra i dispersi. Dispersa è la famiglia di Domenico Di Michelangelo, un poliziotto in servizio a Osimo, nelle Marche, ma nato a Chieti. In vacanza è andato con la moglie Marina Serraiocco, abruzzese anche lei, di Popoli, e il loro bimbo di sette anni.
In totale nell’albergo erano di sicuro presenti almeno tre bambini. Oltre al figlio del poliziotto di Osimo c’erano anche i figli di 6 e 8 anni di Giampiero Parete, l’uomo che per caso si è salvato. La piccola di 6 anni aveva festeggiato lunedì il compleanno con una festa a cui erano stati invitati in tanti. I video sono ancora sul profilo Facebook di Giampiero Parete, insieme con una fase: «Fare i genitori è il mestiere più bello del mondo».
Ilaria Di Biase, 22 anni, originaria di Archi, un centro della Val di Sangro in provincia di Chieti, è un’altra dei dipendenti dell’albergo che risulta fra i dispersi. È la cuoca, molto stimata e apprezzata per le ricette con prodotti locali ma eseguite con la ricercatezza necessaria ad una spa di alto livello. Aveva iniziato a lavorare all’hotel Rigopiano tre anni fa dopo aver vinto la selezione per prestare servizio come cuoca. I genitori sono immediatamente partiti per Penne, il Comune dove è stato installato il Centro coordinamento di emergenza. «Siamo tutti in grande apprensione – ammette il sindaco di Archi, Mario Troilo – Speriamo che ci sia un epilogo positivo a questa tragedia. Ilaria è una bravissima ragazza».
Per tutti sono Luciano e Silvana, parrucchieri, coppia sul lavoro e nella vita. Sempre insieme. Lui 54 anni, lei 46. Due figli, un centro estetico a Castel Frentano, in provincia di Chieti, molto noto e frequentato. Oltre vent’anni di attività in paese. Bravissimi nel creare i colori per le loro clienti, bravissimi a modellare i tagli più adatti. Poi Luciano – che la moglie chiama Lulù – li fotografava. E Silvana li raccontava sulla pagina Facebook del centro.
La coppia era giunta in hotel domenica pomeriggio, sarebbe dovuta ripartire martedì sera ma il peggioramento delle condizioni meteorologiche li aveva costretti a trattenersi fino a due giorni fa, mercoledì. I figli della coppia, insieme con altri parenti si sono messi in viaggio verso Penne per raggiungere il centro di coordinamento in attesa di avere notizie certe.
Emanuele Bonifazi, 31 anni, è uno dei sette dispersi originari delle Marche. Non si trovava per vacanza nell’albergo spazzato via dalla terribile valanga di due sere fa, è uno dei dipendenti.
È originario di Pioraco, un centro in provincia di Macerata, ed è il figlio del responsabile della Protezione Civile del paese e di un’insegnante.
Da anni lavorava nel mondo dei resort con spa. Prima dell’hotel Rigopiano aveva ricoperto il ruolo di front desk receptionist di un altro centro benessere a Castelraimondo, in provincia di Macerata.
Un lavoro che gli piaceva e che aveva trovato dopo aver studiato informatica a San Severino Marche e subito dopo il diploma, Marketing e Comunicazione d’azienda all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
Erano in vacanza Marco Vagnarelli e Paola Tomassini, fidanzati e ora nell’elenco dei dispersi dell’hotel Rigopiano a Farindola. Non compaiono nell’elenco degli ospiti, ma si trovavano nella località abruzzese per una vacanza di due giorni e stavano per ripartire e tornare verso casa, nel Piceno. Vagnarelli è un dipendente dell’Ariston, mentre la compagna, originaria di Montalto Marche, lavora per la società Autogrill alle pendici del Gran Sasso.mEntrambi sono originari di Castignano, in provincia di Ascoli Piceno. «Ci siamo sentiti che stavano per ripartire – racconta il fratello di lei – aspettavano che la strada fosse liberata per andare via». Ma erano preoccupati? «Della neve no – dice – erano preoccupati dalle scosse di terremoto della mattina».
Erano andati a festeggiare il compleanno di Stefano. Una festa un po’ rovinata dalla neve e dalle strade bloccate ma Stefano Feniello, 28 anni, e Francesca Bronzi, 25 anni, erano stati benissimo lo stesso come tutte le volte che erano andati in vacanza, da Firenze a Parigi. E poi il Natale in Campania, terra di origine di Stefano, che era nato a Oliveto Citra e in passato risiedeva con la famiglia a Valva, piccolo comune della provincia di Salerno, prima di trasferirsi a Silvi Marina, in provincia di Teramo.
«È una tragedia, ho mia figlia là sotto – dice Gaetano – era andata a fare una giornata con il ragazzo, c’è suo padre qui accanto a me. Volevano passare un week end ma sono rimasti su». «Non erano mai venuti qui – aggiunge papà Alessio -. Ma la speranza c’è ancora e noi aspettiamo. Non ce ne andremo».