PESCARA – Come spesso accade, ci si riduce sempre agli ultimi giorni per pagare le tasse. Questa volta, però, la coplpa non è soltanto dei cittadini. Si, perché le amministrazioni comunali si sono viste costrette ad approvare le aliquote in fretta e furia. Conseguentemente, la maggior parte degli abruzzesi è andata nel pallone nella giungla di sigle, rendite, detrazioni e percentuali varia.
Ogni comune fa storia a sé. Ore di code pazienti in banche e uffici postali e telefoni roventi negli studi dei commercialisti. Abbiamo provato a contattare personalmente gli uffici di Pescara per avere risposte più precise ma per una mattinata intera i telefoni hanno suonato a vuoto. Il 16 ottobre è arrivato: in tutta Italia scade il termine per pagare l’acconto della Tasi, la Tassa sui servizi indivisibili, che in pratica ha preso il posto dell’Imu sulla prima casa.
Per una famiglia su due, il tributo sarà più alto rispetto all’Imu 2012. Saranno chiamati a pagare i proprietari (e in molti casi anche gli inquilini, con percentuali tra il 20 e il 30 per cento) che risiedono nei Comuni italiani che non avevano deciso e comunicato l’aliquota in tempo per la scadenza dello scorso 16 giugno.
C’è poi un altro gruppo di Comuni ancora più ritardatari che non hanno deliberato neanche per la scadenza di ottobre. Per i loro residenti il versamento slitta ancora e il tributo dovrà essere pagato in unica soluzione, entro il 16 dicembre.
Fondamentale è dunque capire cosa ha stabilito il proprio Comune: la cosa più semplice è consultare il sito Internet dove spesso sono indicate anche le modalità per accedere al calcolo online e stampare, in maniera semplice, il modello F24 oppure chiamare direttamente l’amministrazione. In pochi Comuni hanno infatti spedito i modelli ai contribuenti.
La novità principale rispetto all’IMU sta però nel pagamento dovuto anche dagli inquilini (se l’immobile è affittato per almeno sei mesi nel corso dell’anno.
Occorre infine tener presente che è cambiata dal 1°ottobre scorso anche la normativa per i modelli F24: devono essere presentati solo per via telematica per i pagamenti di importo superiore a mille euro o se contenenti compensazioni con crediti di imposta.