L’AQUILA – Si è tornati a discutere della restituzione tasse post-terremoto all’Aquila. In particolare, stavolta è stata sospesa fino al 31 gennaio 2013 l’efficacia delle circolari Inps e Inail con le quali si chiedeva la restituzione al 100% dei contributi sospesi a seguito del sisma. L’annuncio è stato dato questo pomeriggio durante una conferenza stampa cui erano presenti le associazioni di categoria, la Camera di Commercio dell’Aquila, i sindacati, il sindaco dell’Aquila Cialente, e il deputato del Pd Giovanni Lolli. Altra novità importante è che l’eventuale restituzione totale delle tasse non riguarderà il lavoro dipendente, ma solo quello autonomo. Il problema, quindi, potrebbe rimanere aperto dal 31 gennaio per le imprese, se non si riuscirà ad intervenire prima.
Lolli annuncia una battaglia giudiziaria oltre che politica che chiama a raccolta non solo le categorie ma tutti i cittadini: “Se a gennaio dovessero arrivare, da Inps, Inail o Agenzia delle Entrate qualsiasi procedimento nei confronti dei cittadini – afferma – ,che addirittura li mettono in condizione di perdere il Durc, devono rivolgersi ai rappresentanti di categorie che si preoccuperanno di tutelarli tramite un’azione giudiziaria di ricorso”.
Intanto rimane in sospeso in Commissione Bilancio del Senato l’emendamento alla Legge di Stabilità, il cosiddetto “emendamento killer”, proposto dal governo Monti che, se approvato, costringerebbe le imprese terremotate, aquilane ma non solo, a restituire al 100% le tasse, invece del 40% come prevede la legge Letta. Quello che all’Aquila e nei territori terremotati è stato concepito come un diritto, la commissione europea l’ha invece letto come aiuto di stato , concesso quindi illegalmente, perché rivolto a tutti e non solo a chi aveva ricevuto danno dal terremoto. E’ quindi in corso una procedura d’infrazione, che rischia di mettere in ginocchio non solo il capoluogo d’Abruzzo.
Ad essere sotto esame dalla Commisione europea sono in tutto 11 regioni che hanno subito terremoti: Sicilia, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Veneto, Marche, Umbria Molise e Abruzzo. Intanto, il Comune dell’aquila ha inviato una diffida legale al Ministero e ai responsabili regionali e provinciali degli uffici Inail e Inps con cui si avvisa che qualsiasi circolare verrà applicata a carico delle imprese ne risponderanno Inail ed Inps.