ROMA – La Bce ha deciso di tagliare il tasso di riferimento dell’Eurozona, portandolo da 0,15%, in vigore da inizio giugno, allo 0,05% a partire dal 10 settembre. “Le misure di oggi servono per fermare il processo di indebolimento della crescita e per sostenere le aspettative d’inflazione” ha spiegato il governatore dell’Eurotower Mario Draghi.
Borse europee in festa dopo le decisioni della Bce. Sul finale Milano ha vantato la performance migliore, guadagnando il 2,82% a quota 21.419 punti. L’All Share realizza un +2,63% grazie soprattutto ai titoli bancari, favoriti dal calo dello spread sotto quota 140 punti: alla fine 138 e BTp decennale al 2,35%. Nel resto d’Europa Parigi ha guadagnato l’1,65%, Madrid l’1,96% e Francoforte l’1%. È rimasta al palo Londra, poco influenzata dalla politica monetaria europea.
Bene il differenziale tra il Btp decennale e il Bund tedesco che scende a 138 punti con un rendimento del titolo italiano che tocca il nuovo minimo storico al 2,34%. Ai valori minimi di luglio 2013 anche l’euro che è scivolato sul dollaro sotto l’1,3 La mossa di tagliare ancora i tassi risponde proprio all’esigenza di spingere la moneta europea più in basso, per stimolare l’export e rilanciare l’economia.
Non solo un taglio ai tassi, l’Eurotower ha annunciato anche altri interventi legate al calo delle aspettative dell’inflazione. «Da ottobre partirà l’acquisto di Abs (Asset backed securities), titoli che impacchettano prestiti a famiglie e imprese», ha annunciato Draghi nella conferenza stampa. E ha spiegato che da «questa operazione l’Eurotower prevede un impatto decisivo sul suo bilancio e cioè sulla posizione complessiva della politica monetaria». Draghi ha anche sottolineato che il ritardo sulle riforme strutturali frena la crescita.
Oltre alle Borse, plaude alla manovra della Bce anche il Fondo monetario internazionale. «Le misure varate dalla Banca centrale europea, che aiuteranno a contrattaccare i pericoli creati da un prolungato periodo di bassa inflazione», ha detto il direttore generale del Fmi Christine Lagarde, in una nota diffusa dell’istituto di Washington.
Il passo della ripresa, già prevista a livelli molto moderati, si è indebolito nell’Eurozona. A confermarlo sono le stime della Bce. Secondo quanto detto da Mario Draghi lo slancio della congiuntura europea ha frenato e l’inflazione resterà bassa anche nei prossimi mesi, prima di risalire verso il target del 2% fissato dalla Bce nel 2015 e nel 2016. Il Consiglio direttivo della Bce, in caso di un peggioramento, «resta unanime nella possibilità di fare ricorso anche a strumenti non convenzionali».