CASTELSANTANGELO – Ci si mette anche la pioggia sull’Umbria, devastata dalle scosse di ieri. Pioggia torrenziale che allaga le strade, che rende ancora più difficile la vita delle persone che hanno dovuto abbandonare le loro case, che passano la notte dentro le autovetture, in rifugi di fortuna, avendo addosso solo i pochi vestiti che sono riusciti a salvare dalle macerie delle abitazioni crollate.
L’acqua rende difficile anche i controlli e le verifiche da parte dei vigili del fuoco, rallenta le operazioni di soccorso e mette a dura prova la macchina della Protezione civile impegnata a portare aiuti immediati alla popolazione.
“Abbiamo qualcosa come due o tremila sfollati, e temo molte più abitazioni inagibili di quelle censite dopo il sisma del 24 agosto” ha detto il dirigente della Protezione civile marchigiana Cesare Spuri.
“Fra il gran numero di persone che la notte scorsa ha dormito fuori casa penso ci siano più famiglie con la casa inagibile che sfollati per paura”. “Dobbiamo capire quali sono le soluzioni alternative per ospitarle, e non credo di possa far ricorso alle tendopoli con l’arrivo dell’inverno”. Oggi scuole chiuse in Umbria, Marche e Abruzzo.
Le nuove scosse hanno provocato il crollo totale del palazzo del Comune nella zona rossa di Amatrice. L’edificio, già pesantemente danneggiato dal sisma del 24 agosto, è crollato del tutto dopo i fenomeni sismici di ieri sera. Crollata anche la palazzina rossa di quattro piani che aveva invece resistito al terremoto di agosto, il ‘palazzo della banca’, come lo chiamano i residenti, che campeggiava in tutte le foto del centro distrutto di Amatrice. Hanno resistito alle scosse invece le due torri. Sono in corso sopralluoghi di vigili del fuoco, protezione civile e tecnici del Comune in tutte le frazioni del territorio.
Piove e le temperature si abbassano, il fango invade le stradine dei paesi già resi inagibili dai calcinacci e dalle macerie, fa paura per le possibili frane che potrebbero cadere dalle montagne intorno al nuovo cratere del sisma, montagne dove si sentono, nel buio, cadere massi, dove anche gli alberi sembrano aver subito lesioni a causa delle fortissime scosse. Ma la paura provocata dal terremoto è più forte e anche chi non ha avuto la casa lesionata, preferisce trascorrere la notte fuori dalle abitazioni. In particolare nell’area tra Norcia e Cascia ma anche a Foligno, Spoleto e in diversi altri comuni della provincia di Perugia.
Il paradosso della scossa meno intensa che ha salvato tante vite. Il paradosso del terremoto è che è stato lo stesso terremoto a evitare vittime: dopo la prima forte scossa, tutti fuori di casa e negozi e così la seconda scossa – due ore dopo – pur facendo danni ha colpito solo cose inanimate. E la gente di qui lo sa e lo dice.In molti sottolineano la fortunadella sequenza anomala delle scosse nell’arco di due ore. La prima di intensità 5,4, ha fatto riversare in strada la gente in tutti i paesi colpiti dal sisma. La seconda, arrivata due ore dopo e molto più intensa (5,9), ha così trovato la popolazione già in zone sicure, evitando che ci fosse una nuova strage.
Calvario per gli sfollati. Ma a fronte del sollievo per le mancate vittime, si è aperto un nuovo calvario per gli sfollati, e i danni alle case e alle strutture sono gravi: non solo per i borghi storici e il loro straordinario e unico patrimonio artistico, ma anche per i servizi: tre ospedali (a Tolentino, Matelica e Cingoli) e il carcere di Camerino sono stati evacuati. Diverse strade, invase da frane, sono impraticabili, incluso un tratto della Salaria. Diverse zone sono ancora senza luce e telefono. Le scuole oggi resteranno chiuse in tutti i Comuni coinvolti. A Ussita, dove è crollata la chiesa e molti edifici sono stati lesionati, sono almeno 250 le persone che hanno bisogno di una sistemazione per la prossima notte, la metà della popolazione residente nel paese montano dell’Alto Maceratese, fa sapere il sindaco Marco Rinaldi: “Ussita vive di turismo – spiega Rinaldi – ma ora non sappiamo più che cosa fare. I cittadini non vogliono andarsene”.
La terra continua a tremare. Intanto, la terra continua a tremare tra Marche e Umbria. Sono state almeno 200 le repliche del terremoto delle 19,10. “Soltanto quelle registrate a partire dalla 2 del mattino sono state 105 e complessivamente sono state più di 30 le scosse di magnitudo pari o superiore a 3,0”, ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Le repliche di magnitudo superiore a 4,0 sono sono state tre, tutte nella zona di Macerata. Le scosse più forti, la prima alle 5,19 di magnitudo 4.1 in provincia di Macerata è stata rilevata a 9 chilometri di profondità e a 6 chilometri dai paesi di Castelsantangelo di Nera (Macerata), 7 da Norcia e 10 da Preci (Perugia). Un’altra scossa ancora, questa volta alle 5,23 di magnitudo 2.5 sempre nella stssa area. E poi una terza scossa, questa del 4,4, alle 5.50. Un vero e proprio sciame sismico, anche se con diverse anomalie rispetto a quanto succede normalmente – scossa di forte intensità seguita da scosse decrescenti o comunque inferiori – così come avvenne ad Amatrice nei giorni successivi alla quelli del 24 agosto.