L’AQUILA – “Il Comune ha casualmente preso visione della nota del 5 luglio 2012, con la quale il Commissario Delegato per la Ricostruzione, richiede ai Ministri competenti di iscrivere i fondi, gia’ assegnati al Comune dell’Aquila e, successivi atti a fronte di una serie di interventi di ricostruzione sul patrimonio comunale ricadente nel centro storico della citta’, ai soggetti attuatori degli stessi interventi”. Sono le prime righe della lettera che il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e l’assessore Pietro Di Stefano, hanno inviato al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ed al Commissario Delegato alla Ricostruzione Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi.
“I soggetti pubblici, indicati come attuatori, hanno acquisito la funzione di “attuatore” in virtu’ di un Atto d’Intesa avente per oggetto il recupero del patrimonio comunale, voluto e promosso dal Comune dell’Aquila per motivi organizzativi e contingenti, sottoscritto anche dal Commissario Delegato – si legge nella lettera – Una serie di difficolta’ evidenziate fortemente dal Commissariato sul problema girofondi tra contabilita’ speciali, e presente in un ampio epistolario, per altro oggetto di specifico incontro al Mef, inducevano il Comune ad istituire nel proprio bilancio comunale per l’esercizio finanziario 2011 specifici capitoli di entrata e di uscita per tutti gli interventi richiamati nella nota commissariale, ove peraltro erano allocate donazioni private per i medesimi interventi”.
In questo modo il Comune agiva in conformita’ del Decreto 24 che lo vede beneficiario, destinatario dei fondi e attuatore degli interventi”. “Il Comune dell’Aquila forniva al Commissario un’ampia, articolata e motivata argomentazione per tale operazione di bilancio con proprie note del 23/11/2011 e del 27/12/2011 e avviava il procedimento di attuazione degli interventi. – si legge ancora nella lettera – In relazione a tali presupposti, riteniamo poter essere compresa la grande sorpresa del Comune, sia per la casualita’ della conoscenza della nota inviata ai Ministeri in indirizzo, sia per i suoi contenuti. Prendiamo atto, purtroppo, che il Commissario assume una posizione quo ante rispetto alle attivita’ poste in essere dal Comune e per tale motivo gia’ superata.
Non se ne comprendono motivi e ragioni, anche in virtu’ dell’art. 67 bis comma 5 “Emendamento Abruzzo” del Decreto Crescita che vede i Comuni in prima posizione per il trasferimento dei fondi gia’ assegnati al Commissario. Inoltre, si evidenzia chiaramente che mentre il Comune, scegliendo la strada di una condivisione con soggetti attuatori, ha scelto un ritenuto processo di snellimento, anche per la gestione di risorse finanziarie di diversa provenienza (leggasi donazioni), il Commissario, con la nota richiamata, lo pone al di fuori di ogni processo decisionale sulla ricostruzione del proprio patrimonio pubblico creando un serie di difficolta’ gestionali, amministrative e di corretti rapporti istituzionali”.