L’AQUILA – “Lo Stato non ci ha abbandonati: non ci ha proprio visti”. Lo ha detto Sergio Bianchi, padre di Nicola, studente di 22 anni morto nel terremoto dell’Aquila di 4 anni fa. Parlando nella sede del Consiglio Nazionale dei Geologi, a Roma, in occasione della presentazione di un premio di laurea per ricordare le vittime universitarie del sisma del 2009, Bianchi, che è il presidente dell’Associazione Vittime Universitarie del Sisma (Avus), composta da 13 genitori, ha sottolineato quanto sia importante ricordare chi ha perso la vita nel terremoto “ma anche non dimenticare i fatti che hanno portato a quella tragedia”.
“Il nostro obiettivo – ha proseguito – è ricordare i nostri figli e gli errori a causa dei quali sono morti”. Per Bianchi “e’ comodo per lo Stato cancellare tutto ma noi questo non lo vogliamo. Ci sforziamo di far vedere che abbiamo una vita normale – ha continuato – ma con mia moglie e mia figlia siamo dovuti andare dallo psicologo, che non ci e’ nemmeno stato pagato dallo Stato. Non che ce lo aspettassimo ma forse sarebbe stato giusto, no? La verità – ha concluso rivolgendosi ai giornalisti – e’ che gli animali hanno un senso della solidarietà molto più forte di noi”.
Nell’occasione è stato presentato il premio di laurea “Avus 6 aprile 2009” istituito dall’Associazione e dal Consiglio Nazionale dei Geologi. il fine sarà quello di ricordare i 55 studenti deceduti nel terremoto ma anche sensibilizzare i giovani sui rischi sismici. il premio è destinato a un giovane laureato che abbia discusso una tesi sperimentale sui terremoti, sulla pericolosita’ sismica del territorio e sulla riduzione del rischio sismico. A finanziarlo sono i fondi raccolti con il libro “Macerie dentro e fuori”, scritto senza scopo di lucro dal giornalista della Rai Umberto Braccili per denunciare i fatti che hanno portato a quella notte drammatica di 4 anni fa e per ricordare i giovani studenti scomparsi attraverso le testimonianze dei genitori.
“Sono state vendute 6000 copie”, ha spiegato l’autore sottolineando che “nessun editore ha accettato di pubblicarlo perche’ i libri sui terremoti non tirano”. “Abbiamo quindi provveduto noi a farlo stampare”, ha aggiunto parlando a fianco di Sergio Bianchi, padre di Nicola, studente morto nel sisma, e presidente dell’Avus, che e’ composta da 13 genitori. “Questa iniziativa – ha detto Michele Orifici, coordinatore Protezione Civile del Consiglio Nazionale dei Geologi – e’ per noi molto importante non soltanto perche’ ricorda questi ragazzi che hanno perso la vita ma perche’ vuole trasmettere la consapevolezza dell’importanza della prevenzione, che non deve consistere in sterili parole”. Le testimonianze contenute in “Macerie dentro e fuori” sono “molto forti”, ha evidenziato Braccili prendendo l’esempio di una lettera immaginata da Marilisa, fidanzata di Maurizio Natale, che quest’ultimo avrebbe scritto a 10 anni dal terremoto se non fosse morto.
Braccili ha anche ricordato il caso di Marta Valente che, estratta viva dopo 23 ore,ha dovuto sostenere da sola oltre 130mila euro di spese mediche non coperte dallo Stato perche’ non si trovava all’interno del cosiddetto “cratere sismico”. “Lo Stato non ci ha abbandonati: non ci ha non ci ha proprio visti”, ha detto Bianchi sottolineando che “il nostro obiettivo e’ ricordare i nostri figli e gli errori a causa dei quali sono morti”. Il vincitore del premio ricevera’ un assegno di tremila euro.