TERAMO – A Montorio al Vomano la visita di Gentiloni è stata breve. Giusto il tempo di capire la situazione e di essere fermato da due donne che hanno chiesto aiuti per gli esercizi commerciali e l’altra per ristrutturare la sua casa dove vive, nonostante i danni “perché non voglio lasciare il mio paese”. Gentiloni le ha rassicurate: «Ce la faremo, vi staremo vicini». Poi ha stretto la mano a una squadra di Vigili del Fuoco.
Una mattinata sotto la pioggia quella del premier. Dopo la tappa a Montorio, il presidente del Consiglio è arrivato a Teramo. Nel palazzo della Provincia il premier, accompagnato dai vertici della Regione Abruzzo e dal presidente dell’ente provinciale, Renzo Di Sabatino ha incontrato i sindaci del cratere e quelli dell’area montana.
“Una parte del nostro paese è stata ripetutamente colpita in modo molto grave – ha detto – ma non si è trattato solo di un episodio, purtroppo di una sequenza. Questo non deve incrinare la coesione delle nostre comunità e la fiducia nel futuro”.Gentiloni ha ggiunto che “Bisogna lavorare e lavorare in fretta perché solo se le Istituzioni saranno veramente unite e rapide questo potrà consentire di restituire fiducia ai nostri territori”.
Il premier ha stretto le mani dei cittadini che sono riusciti ad avvicinarsi tra le serrate maglie del cordone di sicurezza, prima di allontanarsi tra grida di «grande presidente» e «aiuti i nostri sindaci, sono rimasti soli”.
Subito dopo la riunione con i sindaci, il premier è ripartito da Teramo. «Per me – ha riferito Gentiloni al termine dell’incontro – è stato molto molto utile ascoltare le esigenze, i problemi, anche le lamentele che vengono dal territorio e in particolare dai sindaci. E tornerò presto». In merito al decreto terremoto appena approvato dal Governo, Gentiloni ha risposto: «In particolare per il Teramano credo che serva un piano urgente soprattutto sul tema della viabilità ma poi serve tutto il resto su cui stiamo lavorando».
L’incontro istituzionale a porte chiuse è durato circa una ventina di minuti tra il presidente del Consiglio e i vertici della Regione Abruzzo e della Provincia di Teramo. A Gentiloni il sindaco di Montorio, Gianni Di Centa ha illustrato brevemente la situazione di difficoltà della comunità locale, alle prese con uno dei più alti numeri di sfollati dalle abitazioni per le conseguenze dei terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre scorsi , del 18 gennaio e del maltempo che ha colpito duramente il teramano a metà gennaio.
Il punto fondamentale sul quale il primo cittadino ha insistito è la richiesta di celerità nella ricostruzione: «Servono provvedimenti shock – ha detto Di Centa a Gentiloni – a un malato grave non serve una cura con l’ aspirina». Il riferimento è allo sblocco delle procedure per la ricostruzione, già avviate dopo il sisma del 2009.