L’AQUILA – Nelle zone colpite dal nuovo terremoto si rischia lo spopolamento. Mercoledì intanto ci sarà l’audizione alla Commissione Ambiente per discutere delle misure necessarie e chiedere l’inserimento nell’ultimo cratere sismico anche dei Comuni esclusi.
Come se non bastesse la terra continua ancora a tremare. Una scossa di terremoto di magnitudo 4 è stata avvertita nel cuore della notte e ha fatto ripiombare i Comuni più vicini all’epicentro nella paura. Non c’è pace per le popolazioni di Montereale, Capitignano, Cagnano Amiterno, Barete, Pizzoli, Campotosto e Amatrice, i paesi più vicini all’epicentro.
Non ci sono segnalazioni di nuovi crolli nelle zone già colpite dal sisma di agosto, poi di ottobre e infine del 18 gennaio, ma i sindaci lanciano l’allarme per le popolazioni ormai allo stremo. Nel Comune di Montereale cento persone ancora dormono nelle tensostrutture messe a disposizione, per paura o perché le loro case sono inagibili.
Dopo la chiusura per una frana della Statale 260, proprio oggi il sindaco Massimiliano Giorgi ha firmato un’ordinanza per la chiusura della provinciale verso Amatrice, dove ora c’è un edificio a rischio crollo. La priorità è ottenere dal Governo un supporto totale sul fronte della tassazione per le attività commerciali, gli artigiani, i piccoli imprenditori, allo stremo delle loro forze.
“Non basta – dice il primo cittadino – sospendere le tasse, occorrono misure più incisive, ad esempio un regime de minimis che superi i limiti imposti dall’Unione europea”. Per questo Giorgi dopodomani andrà in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati per chiedere un cambio di passo. Giorgi si farà portavoce anche di quei Comuni limitrofi che non sono stati inclusi nel decreto che imposta l’ultimo cratere sismico, pur avendo subito tutte le conseguenze degli ultimi terremoti. E’ il caso di Cagnano Amiterno, Pizzoli, Barete, che contano decine di edifici danneggiati.