TERAMO – I sindaci di otto comuni del teramano, che hanno subito ingenti danni a causa del sisma che ha interessato il Centro Italia, presentano proposte emendative in merito ai provvedimenti “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma 2016”. Il documento è stato inviato ai parlamentari abruzzesi, al Commissario della Ricostruzione Vasco Errani, al presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, ai consiglieri regionali eletti nel teramano e al presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino.
In una nota si legge che “Il primo obiettivo è quello di portare all’individuazione di aree intermedie in cui rientrino i comuni danneggiati in maniera significativa dal terremoto, ma al momento esclusi sia dal cosiddetto “cratere” che da allegati ed elenchi che prevedono alcune misure di sostegno nel post-sisma”.
A chiederne l’istituzione, con agevolazioni su mutui e scadenze, la possibilità di assumere tecnici per la ricostruzione, la programmazione di fondi per il miglioramento sismico delle scuole sui propri territori , sono i sindaci di Castellalto Vincenzo Di Marco , di Cermignano Santino Di Valerio, di Cellino Attanasio Giuseppe Del Papa, di Basciano Alessandro Frattaroli, di Canzano Franco Campitelli, di Notaresco Diego Di Bonaventura, di Pietracamela Michele Petraccia , Penna Sant’Andrea Severino Serrani .
Nello specifico gli amministratori degli enti comunali vogliono presentare proposte di emendamento che portino a: prevedere l’individuazione da parte del Commissario straordinario di aree intermedie in cui rientrano quei Comuni che hanno subito ingenti danni pubblici e privati ma che non sono individuati nel cd. “cratere” e quindi non sono ricompresi nell’allegato 1 al D.L. 189 e neppure ricompresi nell’altro elenco previsto dal D.L. 205.
Consentire, anche ai comuni facenti parte delle aree intermedie, di assumere personale necessario per gli interventi di ricostruzione post-sisma, con i relativi oneri posti a carico del fondo per la ricostruzione o in subordine anche a carico dei bilanci comunali tramite la deroga ai limiti di assunzione pubblica. Esentare anche i Comuni facenti parte delle aree intermedie dal rispetto del pareggio di bilancio per gli anni 2016-17. Differire le rate di scadenza dei mutui concessi, come per i Comuni ricompresi negli allegati 1 e 2 anche per i Comuni facenti parte delle aree intermedie. Modificare il concetto di “Borghi storici” con “centri storici, quartieri, contrade, frazioni, vocaboli, case sparse e villaggi fuori dai centri storici e in borghi caratteristici, in modo da garantire anche chi è fuori dal centro.
Possibilità di cumulare il contributo del 50% (previsto per le seconde case fuori dal cratere e dai Centri storici) della parte restante della spesa con le misure di detrazione fiscale concesse per gli interventi di ristrutturazione edilizia, di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici. Innalzamento della soglia della S.O.A. (Società Organismo di Attestazione) da 150mila a 300mila euro per favorire la partecipazione agli appalti delle piccole e medie imprese locali. Programmazione di fondi specifici per l’edilizia scolastica anche con la riprogrammazione del piano triennale 2017-2019, necessari per il miglioramento e adeguamento sismico.
I sindaci firmatari di questo documento nell’intento di essere propositivi e riconoscendo che hanno avuto danni minori rispetto ad altri comuni, chiedono solo di poter essere messi nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo e i propri doveri nei confronti delle loro comunità per risolvere nel più breve tempo tutte le criticità procurate dal sisma, ribadendo il concetto che i danni dentro o fuori dal cratere devono essere trattati nello stesso modo. Per dare risposte concrete alla popolazione è necessario avere strumenti legislativi appropriati e provvidenze economiche adeguate, al fine di tornare alla normalità nel più breve tempo possibile”.