L’AQUILA – Novità importanti in arrivo per i terremotati aquilani. Il governo presenterà tra oggi e domani un emendamento al decreto legge “Crescita” (n.83), attualmente all’esame della Camera dei deputati, che prevede “misure urgenti per la chiusura della gestione d’emergenza nella Regione Abruzzo”, colpita dal terremoto il 6 aprile 2009, e l’assunzione a tempo indeterminato di 300 addetti alla ricostruzione. L’emendamento, approvato il 6 luglio scorso dal Consiglio dei ministri, e’ stato illustrato oggi pomeriggio a Roma dal ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, il quale ha spiegato: “la norma contiene dei principi e delle regole per migliorare le procedure della ricostruzione de L’Aquila e dei borghi adiacenti”.
“Il testo – ha aggiunto il ministro – prevede tre obiettivi prioritari: il rientro nelle case; l’attrattivita’ del centro storico dell’Aquila e la ripresa economica della zona colpita”. Per quanto concerne l’assunzione di 300 addetti alla ricostruzione, Barca ha sottolineato che verra’ fatta “attraverso un apposito bando gestito dalla presidenza del consiglio”, ricordando che “attualmente vi sono circa 600 addetti alla ricostruzione, tutti precari, che costano 35 milioni di euro l’anno. Con questa norma – ha proseguito – facciamo una spending review riducendo l’organico a 352 unita’, di cui 300 assunte a tempo indeterminato, con un costo che scende a 13,8 milioni all’anno”. Barca ha anche ricordato che “per la fase dell’emergenza sono gia’ stati spesi 2,7 miliardi di euro e che altri 7,7 miliardi sono in corso di stanziamento.
“Si tratta della piu’ grande concentrazione di investimenti pubblici in Italia”, ha evidenziato il ministro, aggiungendo che l’emendamento “regolera’ questo enorme investimento pubblico, bilanciando gli interessi degli abitanti locali con quelli di tutti gli italiani, perche’ non dimentichiamoci che le somme allocate sono di tutti gli italiani”. Il ministro ha infine detto di aver visto “un’apertura controllata di fiducia nei confronti del governo e di tutte le istituzioni da parte delle popolazioni colpite dal sisma”, ricordando che “su 66 mila cittadini che furono evacuati dalla zona, 33 mila sono gia’ rientrati nelle loro case”.