KOS – Un terremoto di magnitudo 6.7 ha colpito il Mar Egeo provocando forti scosse tra Grecia e Turchia nella notte e causando, secondo un primo bilancio, due morti e oltre centoventi feriti nell’isola greca di Kos e altri 70 feriti a Bodrum, sulla costa turca. Le due vittime sarebbero un 27enne svedese e un 39enne turco che si trovavano nella strada di un quartiere molto frequentato della città e sono stati uccisi dalle macerie di un vecchio edificio che è crollato.
Il sindaco di Kos, Giorgos Kyritsis, ha detto ai media locali che le costruzioni nel centro della località turistica sono state danneggiate, ma quelle situate nel resto dell’isola sembrano non aver subito danni. Il capo della protezione civile turca, Mehmet Halis Bilden, ha detto alla Cnn che le scosse di assestamento stanno continuando e ha invitato la popolazione a non tornare negli edifici danneggiati. Il centro sismologico europeo ha segnalato a Bodrum un «piccolo tsunami», con il livello dell’acqua che si è alzato per il sisma.
La scossa è stata avvertita all’1.31 del mattino (mezzanotte e mezza in Italia), con epicentro a circa 10 chilometri di profondità a sud di Bodrum, nota località turistica della Turchia, e a 16 chilometri di distanza dall’isola greca di Kos.
Le vittime, al momento della scossa, si trovavano all’interno di un locale il cui tetto è crollato. Secondo le prime valutazioni dei danni, sono crollate la chiesa di San Nicola e parte della moschea di piazza della Libertà. Danneggiata gravemente anche la chiesa di Agia Paraskevi.
L’aeroporto al momento è fuori uso e una imbarcazione è stata inviata dalla Guardia Costiera turca da Bodrum all’isola greca di Kos per evacuare i circa 60 cittadini turchi presenti sull’isola.
L’isola, di fronte alla costa turca, è una delle più frequentate dai turisti italiani, soprattutto nel periodo estivo. Grecia e Turchia si trovano sulla linea di una grande faglia e vengono regolarmente colpite da terremoti. Il peggiore, tra i più recenti, risale al 17 agosto del 1999 con una scossa magnitudo 7, nei pressi della città turca Izmit, sul Mar di Marmara, che uccise 17.000 persone.
Sette ragazzi di Rieti in viaggio per la maturità sono rimasti bloccati nell’isola. Sono in contatto con i familiari e con le autorità italiane e si sono spostati in una zona più sicura e lontana dal mare. «Al momento – ha detto uno dei genitori all’Ansa – non possono lasciare Kos in quanto l’aeroporto è fuori uso, hanno avuto molta paura ma stanno tutti bene. Siamo in contatto con la Prefettura di Rieti e con la Farnesina per capire quando potranno rientrare in Italia».