L’AQUILA – Il terremoto si è sentito anche in Abruzzo. Come le volte precedenti anche in questa occasione è tornata la paura. La Sala Operativa Regionale, dopo le prime scosse telluriche, ha preso contatto con tutti i sindaci dei comuni confinanti con le Marche e ha inviato sul posto squadre di volontari per un primo sopralluogo visivo e per l’ascolto delle esigenze manifestate dalle popolazioni.
Sempre nella nottata, sono stati presi contatti con Enel, Ferrovie dello Stato ed Ente Gestore Dighe per un primo esame dei danni; in particolare sono stati effettuati sopralluoghi sulle dighe di Campotosto, Bomba e Casoli che hanno dato esiti negativi. Ad un primo esame visivo, le scosse di ieri non hanno provocato danni alle strutture edilizie, ma in alcuni casi hanno determinato un allargamento delle lesioni già subite nel terremoto del 24 agosto.
Tutte le scuole dei capoluoghi d’Abruzzo e dei centri maggiormente abitati sono restate chiuse per consentire, nella mattinata di oggi, un primo sopralluogo da parte di squadre di tecnici che scongiuri ogni rischio. Non viene segnalata alcuna situazione di disagio, ad eccezione dello sgombero di una abitazione nel comune di Valle Castellana minacciata da un confinante edificio che ha riportato alcune lesioni ed ora è a rischio di crollo: gli occupanti sono stati trasferiti in una struttura alberghiera.
La protezione Civile Regionale ha dato al Dipartimento Nazionale la propria disponibilità a mobilitare uomini e mezzi per l’assistenza alla popolazione residente nei comuni marchigiani, mettendo in pre-allerta la propria Colonna Mobile, anche se – a quanto sembra – l’orientamento è quello di ospitare gli sfollati in alberghi.
Il Dipartimento sta per chiedere alla Regione Abruzzo la disponibilità di 3 cucine mobili e delle relative attrezzature per la ricettività, per fornire pasti agli operatori e alla popolazione che durante le ore diurne tornano presso le loro abitazioni per recuperare i propri effetti personali.