TERAMO – La sospensione delle bollette fu una decisione adottata anche nel 2009 con il terremoto dell’Aquila ma la sospensione della fatturazione delle utenze provocò l’illusione dell’assenza dei costi, costi che poi successivamente, seppur rateizzati, furono recuperati.
Allo stesso modo, l’Autorità per l’energia subito dopo i tragici eventi sismici che hanno colpito anche la nostra regione nel 2016 ha approvato un provvedimento di urgenza per sospendere il pagamento delle bollette di luce, gas, acqua e servizi per gli utenti dei comuni facente parte del cratere.
In assoluto la prima cosa da fare in caso di inagibilità è quella di chiudere tutti i rubinetti di arresto dei contatori, in questo modo si eviteranno eventuali perdite o dispersioni, oltre alla chiusura è consigliabile fotografare i contatori per monitorarli nel tempo.
Per fare chiarezza e soprattutto sapere come comportarsi è intervenuta l’associazione dei Consumatori Robin Hood: “L’assenza dei consumi non blocca i costi fissi dalla tenuta del contatore e la fatturazione minima. Se si è in presenza di un danno grave, che prevede tempi lunghi per il ripristino della abitazione, di conseguenza per l’uso delle utenze ad essa collegata consigliamo la cessazione o la sospensione (nel caso in cui sia possibile) delle forniture. Se queste riguardano linee telefoniche il rischio è quello della perdita del numero, se si vuole scongiurare è necessario ed opportuno cessare tutti i servizi ad esso collegato e rimanere con il contratto base che garantisce il numero ad un costo basso. Per il settore energetico occhio ai contratti che prevedono costi fissi sulla base di consumi.Tassazioni sulla casa e rifiuti, vanno segnalate al Comune, dovrebbe farlo d’ufficio, la circostanza di inagibilità”.