ROMA – Il portavoce del ministero delle Finanze tedesco ha definito “problematica da un punto di vista teorico” l’ipotesi della definizione di un tetto allo spread al di là del quale scatterebbe l’intervento da parte della Banca Centrale europea. Nel corso dell’abituale conferenza stampa al ministero, il portavoce però ha detto di “non sapere nulla” delle indiscrezioni pubblicate ieri dal settimanale tedesco Der Spiegel, secondo il quale l’Istituto di Francoforte vorrebbe definire dei limiti al differenziale tra i tassi dei titoli di stato della Germania con quelli degli altri Paesi, in base ai quali intervenire sui mercati acquistando titoli per evitare speculazioni.
La notizia di un tetto antispread ha favorito questa mattina un avvio in netto calo per il differenziale fra Btp e Bund. Lo spread fra i due titoli decennali è sceso a 415 punti rispetto alla chiusura a quota 429 di venerdì.
Il rendimento del Btp decennale italiano è sotto il al 5,7%, mentre quello dei Bonos spagnoli al 6,3%, con uno spread di 480 punti. Le Borse europee, dopo un avvio contrastato, hanno preso slancio sulla scia delle notizie secondo cui la Bce pensa a un tetto agli spread per l’acquisto dei bond dei Paesi in difficoltà.
Per ora agosto, che doveva essere il mese del finimondo in Borsa, ha portato fortuna alle piazze finanziarie. Seduta dopo seduta, i listini hanno riguadagnato una buona fetta del terreno perso e si sono riportati su livelli abbandonati da tempo. Piazza Affari ha annullato le perdite che aveva accumulato da inizio anno. In pochi giorni il listino milanese si è riportato ai massimi dell’aprile scorso conquistando di nuovo i 15 mila punti, un importante livelli psicologico che ora fa prevedere agli operatori l’avvicinarsi di target ancora più ambiziosi. In ogni caso, il balzo è stato da record con un +22% dal 24 luglio scorso. A fare da traino anche dall’exploit delle banche che hanno beneficiato del recupero degli spread: da inizio mese Unicredit e Intesa Sanpaolo guadagnano quasi il 25%.
Positivo anche il bilancio delle altre piazze europee. Madrid, nonostante il 26% guadagnato dallo scorso 24 luglio, cede però ancora l’11,7% rispetto a fine 2011. Londra guadagna invece il 5%, Parigi il 10,4%. Fa decisamente meglio Francoforte, in avanti di quasi 20 punti percentuali (19,4%). Niente scenari apocalittici dunque. Le previsioni, annunciate in vario modo, di crolli a raffica per il mese di agosto tra scambi sottili e la speculazione pronta a scatenare l’attacco finale sull’euro, per ora sono state smentite.