PESCARA – Il risultato non lascia spazio a dubbi. In realtà il Pescara non si è comportato affatto male contro i granata. Propositivo per quasi tutta la gara, il Delfino ha però pagato la mancanza di alcune pedine fondamentali, soprattutto in difesa. E’ anche vero che l’assenza di Bunoza e Cosic ha portato mister Oddo a fare delle scelte obblicate, ma ciò non toglie che soprattutto in quel reparto urge un centrale e Salamon sarebbe perfetto.
Tornando alla gara, parte benissimo il Pescara, che per due volte sfiora la rete con Caprari (2′ su punizione, 4′ con tiro dal limite a conclusione di bella azione manovrata) e impone il proprio ritmo alla sfida. La rete del vantaggio, fortunosa per la carambola palo – schiena del portiere Ichazo, è il giusto premio al predominio territoriale biancazzurro. E’ il 17′ quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Fornasier stacca di testa e, complice il “flipper” già descritto, realizza il golche porta avanti il Delfino. La rete dovrebbe cambiare lo spartito del match, ma è il Pescara a sfiorare il raddoppio con Lapadula (23′) dando prova di compattezza e personalità.
L’ottimo giro palla biancazzurro ed il fraseggio di prima degli ospiti, però, non producono il raddoppio e fanno solo da preludio alla doppia fiammata granata che permette alla Ventura’s band di ribaltare il pari. Al 27′ Baselli e al 33′ Acquah si agevolano di disattenzioni difensive pescaresi e bucano l’incolpevole Fiorillo. Torino avanti non con pieno merito, dunque, e gara che cambia nuovamente spartito tattico. Selasi al 38′ rileva Valoti, non al meglio, ed Oddo ridisegna il suo 4-3-1-2 che comunque non dispiace. Il finale di tempo non regala nuove emozioni ed al riposo si perviene con i padroni di casa in vantaggio di misura (2-1).
Come nei primi 45′, anche nella ripresa parte bene il Delfino ma Fiorillo al 51′ è costretto ad intervenire di piede su Quagliarella per mantenere in corsa i suoi. La difesa pescarese, non registrata al meglio e non protetta a dovere dalla linea mediana, viene esposta alle ripartenze granata potenzialmente letali. Al 55′ Oddo opta per Mitrita in luogo di Verre, al fine di incrementare il tasso di imprevedibilità della sua squadra. Che però non si renderà più pericolosa dalle parti di Ichazo.
Al 67′, però, arriva il tris torinese: Maxi Lopez, appostato perfettamente nell’area piccola, sfrutta a dovere una respinta corta di Fiorillo, colpevole nella circostanza, e mortifica le velleità pescaresi. Al 71′ Oddo gioca la carta Esposito per Lapadula (ultimo cambio) e la mossa è interpretabile come un segnale indiretto alla sua società: manca un centravanti. Al 73′ arriva anche il poker del Toro: Martinez in contropiede taglia come burro la difesa pescarese e, al primo pallone toccato dal suo ingresso, mette la firma in calce al match. La gara ormai non ha più nulla da dire e si attende solamente il triplice fischio (il Pescara finisce la benzina e resta anche in 10 per l’infortunio di Esposito che non può essere sostituito), preceduto nel recupero dal legno colpito da Quagliarella (91′). Finisce così, con i granata in festa ed i biancazzurri che, aspettando i ritocchi dal mercato, hanno ancora tre settimane per prepararsi al campionato.