FARINDOLA – La tragedia dell’hotel Rigopiano non è stata una causalità. L’inchiesta è andata avanti ed ora ci sono sei persone indagate, tra amministratori e funzionari pubblici. Lo ha deciso la Procura di Pescara dopo la ormai nota vicenda del 18 gennaio in cui ci furono 29 vittime.
Le sei persone indagate sarebbero emerse dalla prima tranche dell’inchiesta. Tra gli indagati risultano il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e il direttore dell’albergo Bruno Di Tommaso.
Con loro, iscritti nel registro degli indagati i due funzionari della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio più il dipendente del comune di Farindola Enrico Colangeli. Le accuse ipotizzate omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, mentre il direttore Di Tommaso è accusato del reato l’omissione del “collocamento di impianti, apparecchi, o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro”.
Secondo i pm: “la strada andava sgombrata dalla neve e l’hotel evacuato”. Gli inviti a comparire stilati dai pm Tedeschini e Papalia, sono stati notificati dal Nucleo Carabinieri Forestali e dal comando provinciale dei carabinieri di Pescara.