L’AQUILA – “Come è mi è venuta questa idea? Avevamo bisogno di qualcuno che ci aiutasse con l’Italia, mi sono arrovellato in questi giorni, fino a quando la scelta è caduta sul magistrato per 45 anni ha lavorato senza mai guardare in faccia nessuno”. Sono le parole di Massimo Cialente che commenta così la decisione di affidare il ruolo di vicesindaco a Nicola trifuoggi. “Comincia una nuova fase per L’Aquila nei confronti dell’Italia. Non si tratta di una rivoluzione”, dice appoggiato alla porta d’ingresso del Comune. Una fase in cui l’ex pm di Pescara, avrà un ruolo importantissimo”.
“Trifuoggi si occuperà della trasparenza e dei contratti, prenderà l’Ispettorato urbanistico e sarà vicesindaco”, spiega Cialente. “È molto importante che Trifuoggi accetti di lavorare con noi. Ci aiuterà a ricostruire tutto quello che abbiamo fatto fino a ora, voglio dimostrare quanto di bene fatto dalla mia amministrazione e dagli aquilani fino a oggi. Le critiche per il ritiro delle mie dimissioni? Se hanno scambiato le mie proteste passate per dimissioni, non hanno capito niente. La stampa nazionale è stata molto superficiale”.
Trifuoggi è già stato nella sede provvisoria del Comune dove ha parlato di “un ritorno all’Aquila, città dove ho già lavorato come procuratore della Repubblica, per dare una mano. Mi è stato cortesemente chiesto di collaborare e ho accettato in quanto L’Aquila non merita di essere rappresentata come un covo di banditi. Questa città è fatta di persone oneste e c’è tanto da lavorare per l’immane sfida della ricostruzione”.
Poi l’ex magistrato ha affiancato Cialente in conferenza stampa dove ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto ad accettare la proposta del sindaco Massimo Cialente a collaborare con l’amministrazione aquilana. “Ho lavorato 45 anni in magistratura, ma per 23 anni sono stato capo di un ufficio quindi ho esperienza amministrativa che metto a disposizione dell’Aquila e spero che sia utile. Ma ho posto delle condizioni: lavorare totalmente gratis per la città. Ho accettato per la stima che ho nei confronti di Cialente, poi ho letto la distorta rappresentazione data degli aquilani e dell’Aquila sulla stampa. Si è parlato di aquilani truffatori e speculatorI. L’Aquila è, invece, una città di persone serie. Per questo ho accettato: per stima e certezza di trovarmi tra persone per bene, con il collante dell’amore per la città. Mia moglie è aquilana, e combattiva come tutti gli aquilani. Spero di dare una buona mano a livello organizzativo, ritengo di conoscere i meccanismi per scovare errori ed evitare che si ripetano nel futuro”.