AVEZZANO – Per Vincenzo Ridolfi sono stati chiesti dal pm un anno e sei mesi di reclusione ed una multa di 1500 euro. L’ex assessore all’urbanistica del Comune di Avezzano (durante l’amministrazione del sindaco Antonello Floris) e attuale consigliere comunale, accusato di truffa aggravata, avrebbe causato la lievitazione dei costi per il nuovo municipio.
La vicenda, iniziata nel 2005-2006, riguarda la realizzazione di un edificio nella zona nord di Avezzano che avrebbe dovuto ospitare tutti gli uffici comunali. Costato finora oltre 5 milioni di euro, non è mai stato completato proprio a causa dell’eccessivo aumento di spesa.
Durante la requisitoria il procuratore della Repubblica, Maurizio Cerrato, ha definito l’attuale struttura “uno scatolone di cemento armato fruibile solo da piccioni e vandali”. Ridolfi, secondo l’accusa, ha firmato una perizia stralcio di variante ai lavori che avrebbe consentito ad una società di realizzare e migliorare la funzionalità dell’edificio con costi ulteriori, senza l’attuazione di procedure pubbliche di appalto. Sempre secondo il pm, la perizia di stralcio sarebbe stata realizzata allo scopo di aumentare i costi di realizzazione degli impianti, inizialmente previsti e progettati al di sotto della media di mercato.
L’udienza è stata aggiornata al 3 aprile 2015 per le conclusioni della parte civile, rappresentata dall’avvocato Leonardo Cascere e della difesa, rappresentata dall’avvocato Roberto Verdecchia. Nell’ambito della stessa vicenda sono coinvolte altre tre persone, due tecnici e l’imprenditore che doveva realizzare l’opera, tutti hanno chiesto ed ottenuto il rito abbreviato.