L’AQUILA – Ci sono voluti quattro mesi per scegliere il nuovo titolare dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila ma alla fine il governo ce l’ha fatta. E così il nuovo capo dell’Usra è ora Raniero Fabrizi, 63 anni, dirigente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, con radici abruzzesi visto che i genitori provengono dai Comuni di Pizzoli e di Barete.
Con la sua nomina, dopo le dimissioni del predecessore Paolo Aielli e l’arrivo come dirigente a interim di Carlo Pirozzolo, può finalmente ripartire la macchina organizzativa dell’Usra, cuore pulsante della ricostruzione. La priorità è accelerare i tempi dell’istruttoria delle pratiche dei progetti e, dunque, l’apertura dei cantieri.
L’uomo giusto da cui ricominciare per il sindaco Massimo Cialente, che adesso preme per accelerare sulla filiera burocratica della ricostruzione e la riorganizzazione complessiva dell’Ufficio speciale per la ricostruzione. Per Fabrizi la guida dell’Usra è un privilegio e una sfida oltre che un “ritorno a casa”, anche per i numerosi lavori pubblici in cui all’Aquila è stato protagonista, come la realizzazione della Casa circondariale a Preturo. Già questa mattina Fabrizi ha fatto una prima visita all’ufficio dell’Usra in via Avezzano, per una rapida conoscenza del personale e della normativa sulla ricostruzione.
E per restare in tema di fondi per la ricostruzione, secondo la grillina Enza Blundo non ci sarebbe chiarezza: “La ricostruzione procede al buio e senza certezze”. E’ una critica netta quella che fa la senatrice del M5s sulle modalità legislative con cui i governi fino a oggi hanno stanziato fondi per L’Aquila e per il comprensorio colpito dal sisma. Nonostante nell’ultima Legge di Stabilità si parli di 6 miliardi fino al 2018, in realtà – fa notare la Blundo – copre concretamente soltanto tre annualità con 500 milioni per il 2014, altrettanti per il 2015 e 300 per il 2016. Per il resto, si procede al buio e senza chiarezza dei fondi totali per vedere rinascere la città.