PESCARA – Un altro grosso sequestro per la famiglia rom Spinelli a cui sono stati tolti beni per circa un milione di euro da Polizia e Guardia di Finanza. Si tratta di tre corpi di fabbrica situati in via Salara, a Pescara, e due appezzamenti di terreno a Capestrano, intestati a tre componenti della famiglia, composta da 37 persone. Per il capostipite, Cristoforo Spinelli, classe 1939, si contano reati dal 1956 al 2010 (reati contro il patrimonio e droga) mentre gli altri due proprietari risultano la figlia Adelaide e la nuora Rosina.
L’udienza di confisca, durante la quale si decidera’ anche sulla richiesta di nove misure di sorveglianza speciale, e’ fissata per il 21 giugno – hanno annunciato oggi il questore di Pescara Paolo Passamonti e il comandante provinciale della Guardia di finanza del capoluogo adriatico Mauro Odorisio. Come per gli altri sequestri avvenuti fino ad oggi da parte delle forze dell’ordine e’ stata applicata la normativa antimafia, che consente di sequestrate e poi confiscare patrimoni accumulati illecitamente da pregiudicati ritenuti socialmente pericolosi.
Anche stavolta, come in casi precedenti, e’ stato appurato che i nomadi non svolgevano attivita’ lavorativa, pur disponendo di patrimoni ingenti. Gli accertamenti hanno riguardato l’intero clan, e quindi si sono protratti a lungo. Polizia e Guardia di finanza annunciano che i controlli proseguiranno, anche in altri contesti, e si stanno riprendendo in esame anche vecchi sequestri di beni, che poi sono stati restituiti, muovendosi sulla base della nuova normativa. I sequestri attuati fino ad oggi riguardano beni per 32 milioni di euro, con 113 misure di sorveglianza speciale. Per circa 13 milioni di euro di beni si e’ anche arrivati alla confisca e presto cominceranno gli sgomberi.