PESCARA – Doveva essere una delle squadre più forti della serie C. Almeno sulla carta. E invece la realtà mostra una verità ben diversa. L’involuzione è palese. Anche il Modena espugna l’Adriatico. Sotto ritmo, senza idee e cattiveria agonistica. È venuta meno anche la reazione. Per tutto questo, ko molto preoccupante ma le avvisaglie c’erano già state nella sfida con la Fermana.
Fare gol ai biancazzurri ormi è alla portata di tutti. Nel momento in cui gli avversari ripartono, trovano praterie. Il Pescara è sempre lungo, spezzato in due, ancora senza una precisa identità. Gravissimo aver perso entrambi gli scontri diretti in casa. Quando attaccano, i biancazzurri lo fanno con tanti giocatori. In occasione del pareggio, ne erano 6 in area emiliana. Ma al limite non c’era nessuno, e un’eventuale respinta avrebbe innescato il contropiede ospite. Tradotto: si lavora poco o nulla sulle coperture preventive.
Gli avversari hanno sempre vita facile nelle transizioni. Non proprio un dettaglio. Tutto ciò a prescindere dalla forza del rivale di turno. A centrocampo non ci sono interdizione e impatto fisico. I difensori appaiono palesemente insicuri per i tanti gol subiti e perché non sanno come comportarsi.
Ora la trasferta di Siena, in programma sabato alle ore 17.30, diventa il primo snodo della stagione. I toscani, reduci dal ko di Viterbo, cercheranno di rialzarsi. Cosa che dovrà assolutamente fare anche il Delfino.