Capita, per chi ha di mestiere la parola, almeno quella scritta, capita, dicevamo di incontrare spesso nel proprio cammino cerebrale di imbattersi in artisti che vivono giorno per giorno, e ancor di più, attimo su attimo, per l’arte che esprimono.
Questi è Marco Pezzella, apprezzato chitarrista pescarese, ancor giovane di età, ma ha gia alle spalle un’ ottima esperienza professionale, impreziosita dai suoi studi presso il Conservatorio L. D’annunzio di Pescara, da sempre storica e apprezzata fucina di talenti. Ha avuto anche saltuarie occasioni per tenere, il nostro, esibizioni fuori dai confini nazionali; Germania, ma soprattutto Ucraina.
E allora, la sua esperienza, la sua cultura musicale si è accresciuta, proprio con la frequentazione di questi pubblici di gusti raffinati e colti. Marco ha donato la sua arte a platee attente e rispettose, e ha saputo coglierne l’essenza vera; i popoli nordici, le genti dei paesi dell’est ex comunista, mettono la cultura ai primi posti dei loro interessi, ne fanno priorità, sebbene in alcuni ambiti le difficoltà di tipo economico ne riducano di molto le attività, (Ucraina) ma che tuttavia non condizionano le scelte di qualità. Molte di queste condizioni, Marco le ha trovate anche in alcuni ambiti selezionati del nostro paese, seppur in misura molto minore, ma sappiamo bene come vengono considerate da noi l’arte e la cultura.
E dunque, di Marco, noi ammiriamo armonie e arpeggi; la sua musica si tinge di volta in volta delle colorazioni albeggianti dell’orizzonte, per poi unirsi ai ritmi infuocati dei tramonti autunnali, e attimi dopo attimi trasformarsi nelle delicatezze di bianco addormentato dell’inverno, e offrire a piene mani le ondulate delicatezze di primavera.
Ritmi che arrivano al cuore, note controcorrente che non passano per la testa. La sua musica è una giostra infinita di emozioni, vivide sensazioni un vortice irruento di immagini e visioni, un uragano di silenzi dove solo l’arpeggio è sovrano, un luogo oltre la magia dove Marco Pezzella, svanisce per poi ritornare, in lirici sembianti di innumeri vibrazioni che avvolgono l’ascoltatore in un mondo a portata di cuore; da toccare con mano.
ARXIS