PESCARA – L’esordio di Pillon ha rivitalizzato un Pescara che negli ultimi turni aveva collezionato soltanto brutte figure. Il Palermo tra l’altro deve ringraziare Pomini che neutralizza un rigore. Pescara superiore sul piano del ritmo e dell’intensità e che avrebbe meritato di più. Pillon al debutto ridà un’identità col 4-3-3. La gara parte sorniona, il Pescara ci prova con Brugman da fuori, Pomini respinge. Al 12’ la punizione dal limite di Coronado termina di poco a lato. Gli abruzzesi hanno in Brugman l’uomo in più, l’ex rosanero tenta la soluzione dalla distanza anche al 23’, ma la deviazione della difesa spedisce la palla in angolo. Due minuti più tardi Coronado decide di inventare e il Palermo passa: il brasiliano va in slalom tra Coulibaly e Fiamozzi e piazza la palla sul secondo palo alle spalle di Fiorillo. Il vantaggio spegne i padroni di casa e favorisce il Pescara che prende campo e al 40’ pareggia con Valzania che trova una deviazione complice di Chochev che beffa Pomini.
Nel secondo tempo gioca ancora il Pescara che di rimessa mette in crisi i padroni di casa: al 4’ Brugman dal limite manda di un soffio fuori, tre minuti dopo su contropiede Mancuso manca il bersaglio di un niente e al 14’ Pettinari grazia Pomini dopo un’incomprensione tra Rajkovic e Struna. Il Palermo soffre, Tedino chiama fuori Coronado per Trajkovksi, Pillon risponde con Machin per Coulibaly. Al 33’ Rajkovic in disimpegno atterra Mancuso in area ed è calcio di rigore. Brugman dal dischetto si fa neutralizzare da Pomini. Il Palermo respira, ma il Pescara non molla la presa. Al 38’ Machin prova la conclusione diretta su punizione, Pomini dice ancora una volta di no. I rosanero si svegliano solo nel finale, al 41’ Crescenzi salva sulla linea una deviazione di testa di Moreo e al 48’ Gnahoré costringe Fiorillo agli straordinari con una botta da fuori. Un punto importante che dà respiro ai biancazzurri.