PESCARA – Non era mai accaduto nella storia dei biancazzurri di vincere sei gare consecutive in trasferta. Intensità, idee, occasioni, gol e il solito cuore. Squizzato e Tonin su tutti. Quinto successo di fila. In 10 gare 26 punti, +4 sulle inseguitrici. Numeri da urlo.
Contro la Lucchese è stato un primo tempo sontuoso. Avvio dirompente. Pescara ordinato, aggressivo, intenso. Pressing asfissiante, recupero palla alto e subito la giocata vincente. Corto-lungo. Dagasso si butta dentro, riceve da Moruzzi e mette in mezzo per la conclusione di Merola. Palo, carambola sul portiere toscano Palmisani che accompagna la palla in rete. A norma di regolamento si tratta di autogol dell’estremo difensore della Lucchese. Sono trascorsi appena 40 secondi.
Poi sarà un autentico monologo. I biancazzurri creano senza concretizzare altre palle gol o potenziali occasioni con Dagasso, Tonin e lo stesso Merola. Reti che arrivano in sequenza dal dischetto. Rigori conquistati da uno scatenato Tonin che prima sfrutta una topica di Sabbione, poi manda al bar con una gran giocata lo stesso centrale toscano.
Dagli 11 metri non fallisce Merola. Questa volta, sì, il gol è tutto suo. Mentre al 38′ il penalty del tris viene trasformato da Tonin alla prima gioia in biancazzurro. Per la Lucchese una prima frazione da incubo.
Nella ripresa, Pescara a un passo dal poker (traversa di Cangiano). A 15′ dall’epilogo Magnaghi, subentrato a Costantino, accorcia le distanze. Partita senza storia. Una superiorità figlia di un lavoro certosino e meticoloso.
La squadra sa stare in campo. Corre con criterio. Nel recupero palla, le pressioni vengono fatte rispettando le distanze tra i reparti. In fase di possesso, sono tutti coinvolti. Detto di Tonin e Merola, non possiamo non sottolineare la prestazione di Squizzato. A nostro avviso l’ex Inter è stato il più bravo. Mercoledì turno infrasettimanale. All’Adriatico (ore 20,45) arriva il Pontedera.