PESCARA – E’ proprio vero, Zucchini è stato e rimarrà sempre un simbolo del Pescara. Lo testimoniano le innumerevoli attestazioni d’affetto ricevute dai familiari alle esequie. C’erano davvero tutti, nonostante il freddo polare di ieri in città. La chiesa Stella Maris era gremita. C’erano Di Francesco, Galeone e gli ex calciatori Ganci, Gessa, Tognozzi, Soddimo, Cascione. I ds di anni indimenticabili Manni e Alberti, oltre ovviamente alla squadra attuale al gran completo con tutta la dirigenza e lo staff.
Tra gli altri c’era anche Zdenek Zeman, che ha un ricordo particolare di Zucchini: “Era una persona eccezionale. Peccato averci potuto lavorare a stretto contatto solo per dieci mesi”. Tutti uniti in un abbraccio simbolico e toccante all’unico vero capitano così come hanno intonato i tifosi all’uscita del feretro dalla chiesa. Una cerimonia commovente, silenziosa. Anche in questo c’è stato il rispetto della persona, perché l’ex capitano del Pescara era così. Preferiva parlare soprattutto con gli occhi e col sorriso.
In suo onore la società ha deciso di ritirare la maglia numero quattro: una nota del club recita così: “Una maglia troppo importante per la nostra storia. Un uomo troppo importante colui che l’ha vestita con rispetto e amore per questi colori a cui Vincenzo ha dato tutto. Una maglia che deve rimanere custodita nei ricordi, vivi in noi, ogni giorno, e che non deve scendere più in campo, perché in campo lui ci sarà sempre. Con noi”.