PESCARA – Che batosta! E pensare che il Pescara già sognava di conquistare l’intera posta in palio. Una squadra che in undici giornate di campionato aveva segnato solo due reti invogliava i tifosi a ben pensare. Invece l’Empoli ha asfaltato numericamente parlando la Oddo’s band.
Quattro sberle rifilate da Maccarone, Pucciarelli, Saponara che decidono la sfida salvezza dell’Adriatico e condannano la squadra di Oddo all’ennesima sconfitta in campionato e ad un triste primato: gli abruzzesi sono gli unici in Serie A a non aver ottenuto finora un successo sul campo. Gli ospiti, invece, vincono l’importante scontro diretto con un poker d’alta scuola e salgono a quota 10 in classifica.
Un successo maturato nei primi 45’ per effetto dei cavalli d’attacco di Martusciello in edizione straordinaria. Gol che interrompono pure un’imbarazzante astinenza del gol (766’): il primo centro lo firma Maccarone al 12’ in contropiede raccogliendo un filtrante di Pucciarelli, il destro dell’attaccante è imprendibile per Bizzarri. Passano 11’ e l’Empoli raddoppia: stavolta sempre Maccarone, imbeccato da Saponara (errore grave in fase d’impostazione di Zampano), restituisce il favore al compagno d’attacco, il cui destro finale è violento e imparabile. Eppure il Pescara, a dirla tutta, due, tre occasioni anche nitide le crea, ma non ha proprio l’istinto killer degli avversari: prima Caprari colpisce la traversa, poi Pasqual anticipa Benali sulla linea salvando il risultato, quindi i biancazzurri e tutto lo stadio protestano anche per un clamoroso tocco di mano in area di Cosic, infine Skorupski è eccellente su Manaj.
Ma oggi non c’è proprio niente da fare. Gli ospiti, invece, con grande senso pratico, rivedono una luce fortissima in fondo al tunnel e si concedono pure il tris (non segnavano almeno 3 reti dal dicembre 2015 contro il Bologna) ancora con Maccarone, ispirato da un ottimo Saponara in chiusura di tempo.
Dopo l’intervallo il Pescara prova a reagire. Oddo inserisce Biraghi e Pepe e schiera una formazione più offensiva col modulo 3-4-2-1, ma davanti alla porta ai padroni di casa tremano le gambe: ci prova Verre ma a tu per tu con Skorupski il tiro è debole, mentre Pepe sfiora il palo alla destra del portiere empolese con un diagonale velenoso. L’Empoli trova pure il gioiello di Saponara al 44’ (bel tiro ad incrociare, assist di Veseli) dopo un’altra occasione nitida capitata sui piedi dello stesso terzino toscano. Gli abruzzesi concludono con una traversa di Pettinari e con una rissa sfiorata: il secondo portiere Fiorillo insegue Skorupski dopo il triplice fischio, ma gli altri giocatori in campo evitano il contatto. Il Pescara sonoramente fischiato e contestato. E ora ci sono Roma e Juve.
Oddo nel dopo gara è visibilmente rammaricato: “Chiedo scusa a tutti i tifosi perché questi sono brutti momenti. Dobbiamo prenderci insulti e fischi, farne tesoro e ripartire. Per noi la sosta può farci recuperare qualche giocatore assente e per lavorare e trovare soluzioni diverse”. Nessuna attenuante quindi. “Sebastiani mi ha ribadito la fiducia? Lo ha detto prima a me che a voi. Se ho pensato alle dimissioni? Una persona al comando di un gruppo non dovrebbe mai abbandonare. Questo lo fanno i perdenti e io non lo sono. Continuerò a lottare con la mia squadra”.
“In questi momenti – aggiunge il mister – non dobbiamo cercare il capro espiatorio, è andato tutto male. Ci sono stati errori individuali, di squadra e miei, visto che io sono alla guida di questa squadra. Oggi qualsiasi appunto mi fate è giusto. L’unica cosa che mi fa davvero arrabbiare è che dobbiamo mettere in campo più cattiveria in tutte le zone del campo. Noi abbiamo perso 4-0 e un solo nostro giocatore è stato ammonito ed è l’esempio più lampante. Questo deve venire dal cuore e io faccio fatica a mettere mano a questa caratteristica. Oggi questa squadra non può salvarsi. Domani ci alleniamo, nessun giorno libero perché bisogna lavorare”.