TERAMO – Ormai è certo, le province abruzzesi saranno soltanto due. Il particolare quella di Teramo verrà accorpata con L’Aquila. Tutto sembrerebbe “ridare”. Non per gli abitanti di Valle Castellana, però. Da tempo, molti concittadini sono presi da uno spirito “secessionista”. Adesso, dopo la certezza che il Governo modificherà i confini del territorio provinciale, anche nel piccolo paese che da Teramo capoluogo dista una cinquantina di chilometri, si pensa alla possibilità di “trasferirsi” nelle Marche.
Dopo “Vibrata Picena” che da anni grida il riscatto della Val Vibrata da Teramo e dall’Abruzzo chiedendone l’annessione alla provincia di Ascoli (che tra le altre cose ha mostrato di essere ben disposta ad “adottare” i vibratiani), a Valle Castellana si è costituito un comitato promotore per il referendum “Valle Castellana nelle Marche”. Il comitato dice la sua attraverso una lettera aperta, formulando domande agli amministratori provinciali e regionali abruzzesi.
Nella lettera sono espresse alcune perplessità: dalle difficoltà del soccorso sanitario, ai mancati investimenti per le infrastrutture stradali. “I vallecastellanesi sopravvivono grazie alla vicina Ascoli e ai marchigiani” scrive il comitato. “Raccoglieremo porta a porta le firme per il referendum popolare per l’aggregazione alla regione Marche”.