FIRENZE – Il premier Matteo Renzi è al teatro Niccolini di Firenze per parlare di referendum sulla riforma costituzionale. All’arrivo è stato contestato da alcune decine di persone al grido di “Buffone”. Sui cartelli scritte come “Fino all’80%? ancora una volta truffati”, con riferimento alla vicenda banche e ai rimborsi fino all’80 per cento. Vari i temi dell’intervento del presidente del Consiglio.
«Io non sarei mai arrivato a Palazzo Chigi se non avessi avuto una straordinaria esperienza di popolo. Ora c’è una partita che da solo potrei anche vincere ma non basterebbe. Nel referendum la domanda è molto semplice: sì o no. Ma lì dentro c’è molto di più: c’è la riforma istituzionale». Ed ha aggiunto: «La riforma non è contro chi ha combattuto per la libertà».
«Una gigantesca campagna casa per casa, porta per porta, per vedere se italiani vogliono entrare nel futuro a testa alta. Ho bisogno di voi, 10 mila comitati in tutta Italia, composti da un minimo di 10 a massimo di 50 persone. Scegliamo di andare a vedere se la gente sta con noi, se gli italiani stanno con noi o no. Questo è un bivio. Questo è quello che ci attende nei prossimi cinque mesi. Girerò cime un globetrottrer. gireremo come matti».
«Sono già passati due anni: non si può non raccontare la verità. Due anni fa l’Italia era incastrata in costante depressione politica. Ora le riforme hanno iniziato a realizzarsi».
«Noi stiamo vivendo una fase di straordinario interesse della politica estera. Per mesi sono arrivate pressioni, qualcuno direbbe lobby, ora va di moda dire così, “vai, interveniamo, vai con gli aerei manda 5000 persone in Libia”. Noi abbiamo scelto una strada diversa. Ci sono i nostri soldati a cui esprimo la nostra gratitudine, in Afghanistan, a Mosul in Iraq, a salvare vite umane. Siamo orgogliosi del tricolore».
«Abbiamo salvato i correntisti, più che le banche. In passato si sono fatti prestiti molto discutibili. Sul tema delle banche abbiamo messo fine a questa lunga vicenda e diciamo: portiamo le banche a dare credito ai territori ai piccoli e medi imprenditori e ai piccoli artigiani». «Grazie al Jobs Act ci sono 398mila in più rispetto a quando sono entrato a Palazzo Chigi. È una cosa straordinaria, ci dicevano sarebbe saltato il sistema delle protezioni, eppure ci sono 398mila persone in più che hanno potuto festeggiare il Primo maggio da occupati».