L’AQUILA – Sono esasperati gli studenti di economia aquilani. I ragazzi non ci starebbero più a studiare assiepati sui banchi nei corridoi, o nelle aule destinate alle lezioni, dove dover condividere gomito a gomito la cattedra. E basta accomodarsi tra una lezione e l’altra sull’erba (quando non piove).
Ci tengono a sottolinearlo gli studenti del Gruppo studentesco “Senza Fili” della facoltà di Economia – ospitata nel piccolo campus concesso all’Ateneo, in comodato d’uso, dal ministero della Giustizia, nella zona di Acquasanta, che chiedono di velocizzare il più possibile l’iter conclusivo dei lavori di sistemazione della palazzina B, quella che ospiterà la mensa, una piccola biblioteca e aule studio.
Lavori attesi da oltre tre anni. Il Provveditorato alle Opere pubbliche, stazione appaltante, ha consegnato a novembre i lavori alla ditta subentrata a quella che aveva vinto l’appalto e che nel frattempo fallita. A distanza di tempo, però, le criticità legate agli spazi di Economia restano. E per questo gli studenti chiedono all’Ateneo di sospendere la seconda rata delle tasse, in scadenza ad aprile.
Non si è fatta attendere la replica del direttore generale dell’Università dell’Aquila, Pietro Di Benedetto, che auspica una conclusione rapida dei lavori. “Attualmente – dice Di Benedetto – sono stati conclusi i lavori sulle pensiline, e si sta procedendo alla sistemazione del tetto e alla tinteggiatura. A breve – rassicura il direttore di ateneo – tutto il campus sarà pronto. Ma boccia come “non percorribile” la proposta degli studenti di sospendere la seconda rata universitaria”.