PESCARA – Non basta un’ora in superiorità numerica a piegare l’Udinese. E’ ben poca cosa il Pescara, che in 11 contro 10 dovrebbe cercare il gol. Dovrebbe. Perché sono i friulani a farlo e con successo grazie a Maicosuel, che aveva promesso alla città che si sarebbe fatto perdonare lo sciagurato errore dal dischetto nel preliminare di Champions contro lo Sporting Braga. E “o Mago” ci è riuscito: gol-partita e prestazione da sette in pagella, condita da dribbling funambolici e tanto lavoro per la squadra. Ai biancazzurri non è bastato il solo Quintero e un indomabile Cascione per strappare almeno un pareggio.
Analizzando la gara, Guidolin deve rinunciare a Basta e Pasquale, oltre al lungodegente Muriel. Spazio a Pereyra e Armero, che vincono in extremis il ballottaggio con Faraoni e Gabriel Silva. Stroppa può contare sul rientro dalla squalifica di Weiss; Quintero agisce alle spalle di Jonathas. Dopo una lunga fase di studio, intramezzata da qualche fiammata bianconera, al 30′ la partita cambia improvvisamente volto. Quintero disorienta il già ammonito Danilo e lo costringe al secondo giallo. Il colombiano potrebbe persino segnare sulla susseguente punizione: è la traversa a dirgli di no, a Brkic battuto. Armero retrocede sulla linea dei difensori: Guidolin passa da un 3-5-1-1 a un 4-4-1. Sarà una mossa illuminata.
Il copione del match sembra uno spot per la celeberrima massima di Niels Liedholm: “in dieci si gioca meglio che in undici”. L’Udinese non darà mai la sensazione di subire l’inferiorità numerica. Anzi. I friulani condurranno a lungo le danze, sfruttando l’atteggiamento inspiegabilmente remissivo di un Pescara mai in grado di insidiare veramente la porta di Brkic.
Il gol-partita nasce da uno spunto di Armero dalla sinistra, con la complicità decisiva del disastroso Blasi. Il centrocampista del Pescara infatti con la sua maldestra scivolata toglie il pallone dai piedi di Romagnoli e lo consegna sul piatto d’argento a Maicosuel. O Mago controlla il pallone con il destro e da due passi con il sinistro trafigge l’incolpevole Perin. Dopo il gol il brasiliano chiede scusa il pubblico, che lo incita e nel momento della sua sostituzione gli tributa un caloroso applauso.
Il Pescara prova a reagire, ma nemmeno gli ingressi in campo di Caprari e Bjarnason cambiano il volto ad una gara che sembra segnata. Finisce così 1-0. Guidolin tira un sospiro di sollievo, mentre tra i tifosi pescaresi si inizia ad insediare qualche dubbio sulla validità di Stroppa alla guida dei biancazzurri.
IL TABELLINO:
Udinese: (3-5-1-1): Brkic; Benatia, Danilo, Domizzi; Pereyra (83′ Coda), Allan, Pinzi (21′ pt Faraoni), Lazzari, Armeno; Maicosuel (78′ Willians); Di Natale. All. Guidolin
Pescara: (4-3-1-2): Perin; Balzano, Romagnoli, Bocchetti, Modesto; Nielsen (73′ Bjarnason), Blasi, Cascione; Quintero; Weiss (55′ Vukusic), Jonathas (55′ Caprari). All. Stroppa
Arbitro: Giannocaro di Lecce (Petrella-Musolino; Meli; Calvarese-Roca)
Reti: 54′ Maicosuel
Note: espulsi: 31′ pt Danilo per doppia ammonizione. Ammoniti: Blasi, Danilo, Quintero; recupero: 1’pt, 4′ st