PESCARA – E’ stato arrestato il presunto responsabile della gambizzazione di Massimo Rendine, 41enne pescarese, colpito da due colpi di pistola alla gamba destra la sera dell’8 novembre 2014 in via Lago di Capestrano, nel capoluogo adriatico, dopo aver subito, pochi giorni prima, un attentato incendiario. Si tratta di Massimo Naccarella, 32 anni, pescarese, e deve rispondere dei reati di lesioni aggravate e porto abusivo di arma.
Per lui il gip ha disposto gli arresti domiciliari. Gli uomini della mobile, coordinati da Pierfrancesco Muriana, non hanno potuto contare sulla collaborazione della vittima e hanno avviato una serie di intercettazioni telefoniche che hanno consentito sia di fare luce sulla gambizzazione, portando gli investigatori a identificare Naccarella, sia a smantellare una piazza di spaccio attiva nella zona di Rancitelli.
Per la polizia Naccarella avrebbe sparato per sedare una lite che la sera dell’8 novembre era in corso fra tre uomini di origine rom, suoi conoscenti, e Rendine. Nell’ambito di questa indagine si e’ arrivati anche a denunciare per il reato di spaccio di stupefacenti tredici persone, tra cui quattro cittadini marocchini, e proprio Naccarella e’ stato arrestato in flagranza dopo essere stato trovato in possesso di 22 grammi di cocaina. Oltre a lui sono stati arrestati nel tempo altre tre uomini, con il sequestro di marijuana e di una serra di cannabis.