STATI UNITI – Barack Obama è stato rieletto presidente degli Stati Uniti. Una conferma che arriva durante una delle più pesanti crisi mondiali che l’economia abbia mai attraversato. La felicità della vittoria è stata espressa su Twitter, dove il presidente ha ringraziato i suoi elettori e ha pubblicato una foto in cui abbraccia la moglie Michelle, accompagnata dalla dedica “four more years”, altri quattro anni. Secondo la Nbc, l’immagine più ritwittata di sempre e nel solo giro di un’ora.
Il presidente ha conquistato 303 grandi elettori contro i 206 di Romney. A rivelarsi decisivo è stato l’Ohio. Vinto questo stato è bastato aspettare i risultati della West Coast, dalla California a Washington. Si tratta di una vittoria liberal a tutti gli effetti e su più fronti, se si considerano i referendum che si sono tenuti in alcuni Stati. Il matrimonio gay ha ottenuto il via libera in Maine e Maryland, la marijuana è stata legalizzata per uso ricreativo negli stati di Washington e Colorado e per uso terapeutico in Massachusetts, stato di cui Romney era governatore.
Obama ha ringraziato la nazione a Chicago, davanti a una folla in festa: “Stanotte da più di 200 anni da quando una colonia ha deciso di prendere in mano il proprio destino, il compito di rendere sempre più perfetta la nostra unione continua. Siamo una famiglia americana e continueremo ad andare avanti come una singola nazione”.
Nel suo discorso, ringraziamenti non solo per gli elettori ma anche per l’avversario, Romney: “Ci avete ricordato stanotte che il nostro è un compito duro. Ma il meglio per gli Stati Uniti deve ancora venire. Vorrei ringraziare ogni americano che ha votato. Vi invito anche ad applaudire l’impegno della famiglia Romney. Cercherò di incontrare Romney per vedere come cercare di migliorare questo nostro Paese”.
Poi ha annunciato: “Crediamo in un’America generosa, compassionevole, tollerante. Il meglio per gli Stati Uniti deve ancora venire. Torno alla Casa Bianca più determinato, non sono mai stato così pieno di speranza. Il lavoro non è ancora finito, ci saranno discussioni e disaccordi, non sempre si riesce ad andare avanti in linea retta e non sempre la strada è sgombra dagli ostacoli», ricordando i progressi che il paese ha fatto.
E a proposito dell’economia ha dichiarato che “si sta riprendendo” e ha promesso che lavorerà per trovare «quei compromessi necessari a portare il paese avanti”, cercando anche di coinvolgere i leader di entrambi gli schieramenti “per affrontare le sfide che possiamo risolvere solo insieme”.
Nel suo discorso, il presidente non ha dimenticato di ringraziare anche la moglie Michelle e le figlie: “Non ti ho mai amato di più. Sasha e Malia state diventando delle donne bellissime, come vostra madre”.
Le ultime parole del discorso sono state di fiducia nel futuro: “We know in our hearts that for the United States of America the best is yet to come”. Il meglio per l’America deve ancora venire. La vittoria di Obama è la vittoria un’America diversa, ancora più di quattro anni fa. A dirlo sono parecchi indizi; prima di tutto l’analisi del voto che vede in primo piano fra gli elettori le donne, gli afroamericani, i latini e gli asiatici, le persone più istruite, i più giovani, e coloro che guadagnano meno di 100mila dollari l’anno.
L’elezione di un afroamericano una volta poteva passare alla storia come un’eccezione; il secondo mandato è la conferma che emerge come decisiva un’America multietnica e giovane, di fronte alla parte del paese più bianca e più legata alle tradizioni. Ma è anche la vittoria delle donne, poiché l’elettorato femminile ha votato in maggioranza per Obama e perchè sono stati platealmente sconfitti i due candidati repubblicani al Senato, Todd Akin e Richard Mourdock, che in campagna elettorale avevano attaccato l’aborto anche in caso di stupro, suscitando un vespaio di polemiche (hanno perso, oltretutto, in Missouri e Indiana, due Stati dove Romney ha vinto).
Secondo l’analisi del voto della Cnn, è la vittoria dei giovani (ha votato Obama il 60% di 18-29enni e il 53% dei 30-44enni) e delle minoranze: il 93% degli afroamericani (96% delle donne), oltre il 70% dei latini e degli asiatici. Il trend elettorale indica anche una maggiore apertura verso alcune istanze civili. Il Maryland e Maine hanno approvato per referendum le nozze gay; due Stati, Colorado, Stato di Washington, hanno legalizzato l’uso della marijuana, il Massachusetts solo per scopi terapeutici. Del resto a votare Obama, sempre secondo Cnn, sono stati in massa gli elettori liberal (rappresentano il 25% dell’elettorato e l’86% ha scelto il democratico) e il 56% dei moderati.
Inoltre, dato interessante in un paese per tradizione così religioso, gli elettori di Obama in buona parte non frequentano regolarmente i luoghi di culto. Ha votato per il democratico il 55% di coloro che si dichiarano praticanti occasionali (sono il 40% del totale) e il 62% di coloro che in chiesa non vanno mai. E ha votato per lui il 42% dei protestanti, il 50% dei cattolici, il 74% di altre fedi, il 70% degli agnostici o atei.
Quando il 20 gennaio 2013 giurerà per il suo secondo mandato, Obama continuerà a essere il 44° presidente degli Stati Uniti. Dal conteggio del numero dei presidenti americani, infatti, sono esclusi quelli che hanno ottenuto un secondo mandato consecutivo. L’unico presidente a essere conteggiato due volte, come 22mo e 24mo, è Grover Cleveland che ottenne due mandati non consecutivi.