VALLE CASTELLANA – Un referendum in cui si chiedeva: “Volete che il territorio del Comune di Valle Castellana sia separato dalla Regione Abruzzo per entrare a far parte integrante della Regione Marche?”. Questo il quesito che sta facendo tanto discutere, approvato ieri in consiglio comunale.
Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, ieri, è stato approvato, con i voti dell’intera maggioranza e del Consigliere di opposizione Vincenzo Esposito (assenti gli altri due consiglieri di minoranza Enea Giovannini e Costanza Giorgi) l’avvio della procedura per indire il referendum ai sensi dell’art. 132, comma 2, della Costituzione e della legge n. 352/1970, recante il quesito: “Volete che il territorio del Comune di Valle Castellana (TE) sia separato dalla Regione Abruzzo per entrare a far parte integrante della Regione Marche?” richiesta dai consiglieri ai sensi dell’art. 63 dello Statuto Comunale.
Ora un’apposita Commissione, formata dal Segretario Comunale e da due consiglieri di maggioranza e uno di minoranza, esaminerà tutte le carte inerenti la procedura per indire il referendum per il passaggio di Valle Castellana alle Marche e alla Provincia di Ascoli Piceno e valuterà la congruità giuridica della proposta in oggetto. Quando l’intero procedimento sarà ultimato verrà depositata alla Corte di Cassazione a Roma la deliberazione del Consiglio Comunale per l’indizione del referendum dal consulente del “Comitato per il Referendum Valle Castellana nelle Marche”, Avv. Achille Bonfiglio, e dal suo delegato supplente, Avv. Giovanni Culla.
“Vogliamo ringraziare il Consigliere Vincenzo Esposito che ha partecipato al Consiglio Comunale dello scorso 29 giugno e ha votato a favore della proposta di referendum- sottolinea l’Amministrazione di Valle Castellana. “Un ringraziamento va inoltre al “Comitato per il Referendum Valle Castellana nelle Marche” ed al suo Presidente, Biagio Caponi, che ha illustrato alla cittadinanza le motivazioni che sono alla base di questo referendum con professionalità, correttezza, umiltà e alto senso di responsabilità”.
Se l’intero iter procederà come da legge il referendum potrebbe tenersi già entro la fine del 2019.