BUSSI SUL TIRINO – La conclusione del processo relativo alla mega discarica di rifiuti tossici, rinvenuta nel marzo 2007, a Bussi sul Tirino potrebbe esserci entro il Natale. La discussione dinanzi alla Corte di Assise di Chieti, la cui competenza e’ stata confermata dalla Cassazione, è iniziata questa mattina dopo cinque mesi di stop. Nel corso dell’udienza, che e’ durata circa trenta minuti, e’ stato fissato il calendario.
La vicenda conta 19 imputati, quasi tutti ex amministratori e vertici della Montedison, accusati di avvelenamento delle acque e disastro ambientale doloso. Oggi era presente anche il governatore abruzzese Luciano D’Alfonso. “Verifichero’ – ha detto a margine ai giornalisti – se ci sono le condizioni per prendere la parola in aula”.
Per quanto riguarda il calendario, il 2 e il 3 ottobre e’ prevista la requisitoria dei pm Giuseppe Bellelli e Anna Rita Mantini. Le parti civili parleranno il 10 e il 17 ottobre, mentre le difese il 24 e il 31 ottobre e poi il 7, il 14 il 21 e il 28 novembre. Le repliche si terranno il 5 e il 12 dicembre. Inoltre, le udienze fissate che non si terranno saranno recuperate il giovedi’ o il sabato. Entro Natale, quindi, dovrebbe esserci la sentenza, anche perche’ il giudice a latere e’ stato trasferito in Cassazione e dunque il processo deve concludersi per consentire l’operativita’ del trasferimento.
“Finalmente – ha commentato Tommaso Navarra, l’avvocato del WWF e di Legambiente, parti civili nel processo – le associazioni si sono sentite meno sole: la presenza del governatore D’Alfonso non aggiunge nulla sul piano tecnico ma garantisce che l’esito di verita’ del processo, attraverso la sentenza, avra’ la giusta attenzione da parte della politica nel valutare tempi e modi, nonche’ reperire le risorse per la bonifica che e’ il vero punto centrale della vicenda Bussi. La presenza del governatore – ha concluso Navarra – supera il silenzio assordante della precedente amministrazione”.
Lo stesso D’alfonso ha poi aggiunto: “Testimoniare qual è il livello di impegno della Regione rispetto alla comunita’ interessata dagli effetti dell’inquinamento determinato dalla discarica di Bussi ma anche contribuire a salvaguardare questo bene irripetibile che e’ il giacimento del nostro Creato”. Big Luciano ha spiegato così le ragioni della sua presenza.
“Intanto – ha proseguito – la Regione Abruzzo si e’ costituita parte civile. Tuttavia, al di la’ di questo aspetto, peraltro non trascurabile, abbiamo la responsabilita’ di concorrere all’accertamento della verita’. Tanto e’ vero – ha proseguito – che abbiamo chiesto all’Agenzia Sanitaria Regionale, alle Asl ed ai medici di famiglia di quell’area di incrociare i dati scientifici in loro possesso perche’ vogliamo che si colgano tutte le ripetitivita’ epidemiologiche. In questo senso, il nostro sara’ un ruolo estremamente attivo soprattutto nell’ottica di un raccordo tra le varie componenti impegnate nella ricerca e nell’elaborazione dei dati scientifici”. Rispetto alla rilevanza dell’esito di questo processo, il presidente della Giunta regionale ha, inoltre, evidenziato che “si tratta di uno snodo fondamentale sia in relazione al passato per le possibili azioni di risarcimento sia per il futuro come rieducazione degli stili di vita dei singoli e delle collettivita’”. Erano presenti in aula, tra gli altri, anche l’assesosre all’Ambiente, Mario Mazzocca, ed il direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Amedeo Budassi.