BUSSI SUL TIRINO – E’ iniziata all’Aquila la prima udienza in Corte d’Assise d’Appello adel processo per la mega discarica dei veleni di Bussi della Montedison. Il rinvio del procedimento all’Aquila è stato disposto lo scorso marzo dalla Cassazione che ha convertito in appello tutti i ricorsi presentati alla Suprema Corte.
In Corte d’Appello a Chieti il 19 dicembre 2014, 19 imputati vennero assolti dall’accusa di aver avvelenato le falde acquifere, mentre il reato di disastro ambientale fu derubricato in colposo e di conseguenza prescritto. L’indagine della Procura di Pescara sulla megadiscarica dei veleni prese il via nel 2007 con la scoperta da parte del Corpo Forestale dello Stato di circa 185 mila metri cubi di sostanze tossiche e pericolose in un’area di quattro ettari nei pressi del polo chimico di Bussi sul Tirino.
Nella più grande discarica inquinata d’Europa dagli anni ’60 agli anni ’90 sarebbero state sversate e smaltite abusivamente tonnellate di sostanze pericolose, fra cui cloroformio, tetracloruro di carbonio, esacloroetano, tricloroetilene, triclorobenzeni e metalli pesanti.
La sentenza di primo grado a Chieti ha anche prodotto indagini da parte della Procura di Campobasso nei confronti del giudice Camillo Romandini, presidente del Collegio in Assise, per presunte pressioni sui giudici popolari. Ed a seguito dell’indagine il Ministero della Giustizia ha aperto un provvedimento disciplinare nei confronti del giudice, mentre la Procura di Corte di Cassazione sta riesaminando il caso.