BUSSI SUL TIRINO – Diverse centinaia di milioni di risarcimento saranno chiesti dall’Avvocatura generale dello Stato per la mega discarica di rifiuti tossici, rinvenuta nel marzo 2007, a Bussi sul Tirino. La richiesta, per conto del ministero dell’Ambiente, presidenza del Consiglio dei ministri e Regione Abruzzo, parti civili nel processo, sara’ avanzata il 10 ottobre prossimo nel corso dell’udienza in Corte d’Assise a Chieti.
Il risarcimento sara’ chiesto sia per il danno ambientale che per il danno alla salute dei cittadini. Inoltre, l’Avvocatura, rappresentata in giudizio dagli avvocati Cristina Gerardis e Giovanni Palatiello, chiedera’ una provvisionale di importo molto elevata.
Nel corso della discussione delle parti civili prevista appunto per venerdi’, l’Avvocatura parlera’ in particolare della relazione dell’Istituto superiore di sanita’, datata gennaio 2014. Nel documento di 70 pagine i consulenti tecnici hanno messo nero su bianco che “l’acqua contaminata e’ stata distribuita in un vasto territorio e a circa 700 mila persone senza controllo e persino a ospedali e scuole”. Nel cosiddetto ‘sito dei veleni’ del polo chimico di Bussi furono stoccate, nel corso degli anni, 500 mila tonnellate di rifiuti tossici pericolosi. Si tratta della discarica abusiva piu’ grande d’Italia – equivalente a venti campi di calcio – mai scoperta in italia e forse in Europa. Venerdi’ sara’ presente in Aula anche il presidente della Regione Luciano D’Alfonso.
La vicenda conta 19 imputati, quasi tutti ex amministratori e vertici della Montedison, accusati di avvelenamento delle acque e disastro ambientale doloso. Nel corso della requisitoria dello scorso 3 ottobre dei pm Giuseppe Bellelli e Anna Rita Mantini, i magistrati avevano chiesto condanne pesanti, in tutto 180 anni di carcere per 18 imputati. L’assoluzione era stata avanzata solo per un perito.