L'AQUILA – La Cassazione, convalidando il proscioglimento per il coordinatore Pdl Denis Verdini nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti all'Aquila per il G8 e la ricostruzione post-terremoto, ha chiarito che “del tutto correttamente le condotte volte a raccomandare il consorzio di imprese per i lavori della ricostruzione post-sismica, sono state ritenute esulanti dal ruolo istituzionale di parlamentare ricoperto da Verdini, risultando esse, evidentemente, tenute in forza del ruolo politico rivestito dallo stesso Verdini, all'epoca, esponente apicale del partito di maggioranza”.
La Sesta sezione penale, nell'ambito della stessa inchiesta ha inoltre convalidato il proscioglimento per l'imprenditore Riccardo Fusi, accusato con Verdini di concorso in tentato abuso di ufficio continuato. Nelle motivazioni contenute nella sentenza 5895, la Cassazione sottolinea come “non possono farsi rientrare nell'attivita' del parlamentare tutte quelle condotte che non possono vantare alcun collegamento funzionale con l'attivita' parlamentare, se non meramente soggettivo in quanto poste in essere da persona fisica che e' anche 'membro' del Parlamento”.
Inammissibile, dunque, il ricorso della Procura dell'Aquila (ricorreva contro il “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste” nei confronti di Verdini e Fusi) che, dice la Cassazione, propone una “argomentazione eccentrica e inconsistente per giustificare il contestato profilo dello svolgimento delle funzioni pubbliche”.