ROMA – Aumentano le pene e le aggravanti in casi particolari di violenza (se assiste un minore di 18 anni o se la donna è in gravidanza); denuncia che diventa irrevocabile una volta presentata; vittime di violenza continuamente informate sull’andamento del processo a carico dell’aggressore; assunzioni in via protetta di testimonianze; arresto obbligatorio in flagranza per maltrattamenti contro familiari e stalking; patrocinio gratuito per le vittime di violenza, a prescindere dal reddito; permesso di soggiorno per motivi umanitari agli stranieri che subiscono violenze in Italia; pene più severe per il “cyber bullismo”. Sono alcune delle misure previste dal decreto legge varato oggi dal Consiglio dei Ministri, che prevede una stretta contro le violenze sulle donne, dallo stalking ai femminicidi.
«Ci siamo accorti che spesso violenze e stalking non erano fine a sè stessi, ma finalizzati poi a un reato più grave: per questo crediamo di avere realizzato un ottimo risultato, che i cittadini, le donne e i minori che hanno subito queste violenze capiranno bene», ha esordito il ministro dell’Interno Angelino Alfano, illustrando alla stampa il provvedimento. Alfano ha snocciolato i 12 articoli del decreto legge: «Viene aumentata la pena di un terzo se alla violenza assiste un minore di 18 anni. E’ aumentata la pena se la donna vittima di violenza è in gravidanza, con un’aggravante per lo stalking e non solo per aggressioni o violenze. Una volta che è stata presentata la denuncia la querela diventa irrevocabile». «Abbiamo voluto ricordare – ha continuato – che c’è una vicenda delicatissima delle molestie, che può riguardare un sistema di relazione definito come “cyber bullismo’” lo abbiamo punito severamente, una scelta molto importante». «Viene data alle forze di polizia, su mandato della magistratura, l’autorizzazione di buttare fuori da casa con urgenza il coniuge molesto che compie violenze. È un’azione preventiva. Siamo poi intervenuti su un altro aspetto di vulnerabilità: spesso la vittima non sapeva più che fine aveva fatto il processo a carico dell’autore della violenza nei suoi confronti. Ora invece la vittima di violenza sarà sempre continuamente informata sul processo a carico e saprà se c’è stata una scarcerazione o il fine pena».
Il decreto legge, ha proseguito Alfano, prevede anche «l’assunzione in via protetta di testimonianze, da esempio c’è un minorenne o un maggiorenne in stato di vulnerabilità, per proteggere queste persone. È previsto l’arresto obbligatorio in flagranza per maltrattamento contro familiari e stalking e questa fattispecie di violenza viene inserita tra quelle per cui c’è una corsia preferenziale». «E’ previsto il gratuito patrocinio per le vittime di violenza, a prescindere dal reddito, a carico dello Stato che così decide di schierarsi senza se e senza ma dalla parte di queste vittime. Inoltre da oggi di dà la possibilità a chi sente o sa di una violenza in corso di telefonare alle forze di polizia non anonimamente, ma dando nome e cognome: a mantenere anonimato e protezione ci pensa lo Stato. Si può quindi intervenire su denunce fatte da terzi soggetti, magari il vicino di casa che ha sentito delle urla».
Per contrastare le «numerose violenze domestiche subite da cittadini stranieri in Italia – ha spiegato ancora il ministro – abbiamo fatto una scelta netta, forte e chiara: daremo il permesso di soggiorno per motivi umanitari agli stranieri che subiscono violenze in Italia. E’ un giusto riconoscimento». Infine, ha concluso Alfano, «monitoreremo con un osservatorio della polizia l’andamento di queste vicende per dare precise comunicazioni anche al Parlamento su come evolve questo fenomeno». Il governo ha deciso anche una stretta per chi entra abusivamente nei cantieri Tav. Gli ingressi abusivi ai cantieri di Chiomonte e nella stazione di Susa da oggi «saranno puniti con la sanzione più rigorosa» prevista «per le intrusioni in luoghi di interesse strategico».