TERAMO – Lo aveva annunciato ad inizio estate e così è stato. Alla fine il teramano Franco Capanna ha deciso di dimettersi dal sindacato. Lo ha fatto con una lettera inviata al segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni. Nell’ultimo periodo l’opera di Capanna si e’ fatta sentire grazie ad un accordo che era riuscito a concludere con l’Ordine dei Medici della provincia di Teramo attraverso il quale le religiose e claustrali senza reddito potevano usufruire di visite specialistiche gratuite. Iniziativa che Capanna, tramite il suo sindacato, avrebbe voluto estendere in tutte le altre realta’ italiane. Progetto, per ora, che pero’ non ha avuto esito in quanto il segretario Bonanni gli rispose che l’argomento ‘non e’ al momento all’ordine del giorno della Cisl’.
Capanna ricorda, nella lettera, gli “oltre dieci anni al servizio Cisl dove – dice – ho appagato la mia sete di giustizia per metterla al servizio dei senza voce e dei perseguitati di ogni ordine sociale. Alcuni esempi documentati: una famiglia con sfratto esecutivo, lui con tumore al cervello e figlia con grave handicap e in pieno inverno grazie al mio intervento riuscii in poche ore in una proroga di tre mesi salvifica per poi fare avere una dimora gratis.
La realta’ terrena – afferma Capanna – e’ una metafora che ci sfugge e ci trascende spesso paradossale come i nove schiavi della famiglia di una religiosa slovacca, che in piena notte mi urlava il suo aiuto a motivo della sua famiglia impegnata in una vendemmia: lei stessa maltrattata che chiedeva diritti per tanto orrore : 17 ore continuativi di lavoro, a 20 euro di compenso senza vitto e il riposo in una stalla di escrementi. Giunsi sul luogo nel cuore della notte e di li’ a poche ore ebbero un regolare contratto. Diversi licenziati e reintegrati dopo breve trattativa, vertenze concluse in pochi giorni (un impiegato della Cisl mi disse quale segreto avessi). Un vanto? No, Segretario, ma solo il mantenimento di un un patto per la morte prematura di mia moglie, candidata alla beatificazione, per un tumore crudele e divenni barbone ma le suore ebbero pieta’ per urlarmi: sorgi! Poi uscii dal quotidiano ordinario per una missione controcorrente. Oggi termina questo percorso difficile ma vincente. Basta, credo di non tener conto dell’inferno degli altri ovvero di minacce di morte o deliranti isterismi di parte. Ti consegno l’opera piu’ bella, quella delle religiose teramane grazie all’altruismo dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Teramo, una buona semina, che e’ piaciuta alla CEI, che dedico alle tre missionarie martirizzate di recente”.